Sul ponte di Bassano del Grappa

di Luca Beretta
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Un ponte, tre province e tante storie. Bassano del Grappa è così: autentica come la sua gente, elegante come le sue piazze e importante come il suo passato.

Non potrete girare Bassano del Grappa senza parlare con gli anziani ai tavolini dei bar, senza ascoltare le loro storie di guerra, di piazze e… di nipoti. Ecco il nostro racconto per imbastire un tranquillo itinerario urbano.

Bassano del Grappa, quante storie

– Nonno, nonnooooo…
– Oh (…) non c’è giorno che non mi rompe il pisolino eh!?! Però fa sentire giovane, si dimentica gli ossi che “se scepa” e quel torpore alla testa quando mi alzo. Ma sarà la grappa nascosta nella credenza…
– Nonnoooooo!!
– Ohi se rivà, ciao… come è andata a scuola?
– Bene bene, ma basta dormire, mi racconti una storia? La maestra ha detto che ne sai di sicuro tante e devo farmele raccontare prima che muori…
– Anche lei ci si mette, non basta tua nonna!
– Cià dai, salta giù che andiamo nel capanno a prendere il cavallo di ferro e ti racconto qualche storia mentre giriamo per Bassano pedalando…

Piazza della Libertà

Eccola, è qui che mi trovo col Peppo e il Gigi a leggere il giornale e a guardare la gente che passa. Ne passa proprio tanta, e specie la domenica si vedono certe borse e certi tacchi, che gli equilibristi del circo le ruberebbero subito. E certe creste sui ragazzini che se ti vedo io con una di quelle… Pensa che un tempo, ma un tempo davvero lontano, al posto della piazza c’era un grande fossato che serviva per proteggere le antiche mura. E pensa che esistevano perfino due cerchie di mura, così i nemici non potevano entrare proprio per niente…
Quella là, bianca, è la chiesa di San Giovanni Battista; è del XIV secolo, ma l’hanno risistemata per bene nel Settecento, va che bella che è! Là in fondo, sulla Loggia del Comune, c’è un orologio che ha iniziato a funzionare il 2 febbraio del 1430, lo stesso giorno in cui sono nato io, più o meno… È così antico che all’interno ci sono disegnati gli stemmi dei podestà, gente importante come i “signori” del governo di oggi… per quel motivo la chiamavano piazza dei Signori.

Piazza Garibaldi

“Ah, quanti ricordi in questa piazza… Pensa che io e la nonna ci siamo conosciuti proprio lì davanti quando ancora la Torre Civica era in costruzione. Era… Era il 1312 se non ricordo male. E com’era bella la nonna… aveva delle trecce bionde lunghe e quando mi vedeva diventava tutta rossa. Come il tuo naso quando bevi la grappa? Si, qualcosa del genere, ma non dirlo alla nonna.
Quella di mattoni è la chiesa di San Francesco; l’ha fatta costruire Ezzelino II il Balbo, per ringraziare il santo che lo aveva salvato da una guerra in Terrasanta. Tutte quelle colonne invece sono del chiostro, e dentro c’è il museo Civico, roba per grandi, con reperti e dipinti importanti.

Piazzotto Montevecchio

Circa mille anni fa, i capi della città comandavano da questa piazzetta; e al centro c’era un pozzo. Ma noi vecchi la chiamiamo piazza degli zoccoli perché quando eravamo giovani noi, qui si faceva il mercato e gli artigiani vendevano le sgalmare, gli zoccoli in legno con cui andavamo in giro, altro che le Crocs. E poi guarda là: quello stemma con i due leoni ai lati della torre è il simbolo più antico della città! Più antico perfino della nonna…

Il celebre ponte coperto di Bassano del Grappa

Il fiume. Eh, lui si che ne ha viste tante, anche troppe. E anche questo ponte tutto di legno… ma lo sai che lo conoscono in tutto il mondo?!?; ci sono sere che scricchiola come se dovesse raccontare storie tutta la notte. E a volte lo fa davvero. Non dirlo alla maestra ma è lui che racconta le storie a me. È stato distrutto un sacco di volte. Un po’ dal fiume quando diventa grosso e un po’ dagli uomini che ogni tanto impazziscono e fanno le guerre.
Nel 1510 fu incendiato dall’esercito francese in ritirata e ricostruito dopo vent’anni. Nel 1524 fu rifatto in pietra e nel 1531 ancora in legno; nel 1567 fu travolto da una piena. Poi affidarono il progetto del nuovo ponte al signor Palladio, fior fiore di architetto che ha costruito tante belle ville, quasi come la nostra casetta ma più quadrate. Resistette fino a metà Settecento, poi bum!
Giù di nuovo, come nel 1809, nel 1813 e nel 1945 quando fu bombardato dagli alleati per colpa dei tedeschi. Quello si me lo ricordo bene! Ero con gli Alpini nel 1948 quando lo rimettemmo in sesto. E quei segni nelle case sono il ricordo della guerra.

Verso il castello

Piccolo, che fatica; la strada sale e quello è il castello degli Ezzelini, con la sua torre Bolzonella alta più di 30 metri. Vi abitarono dame e cavalieri che si chiamavano Visconti e Scaligeri, e dal XV secolo fu dei veneziani. Da qui controllavano il passaggio verso le montagne e difendevano la città. Ti piace? ohi!?! Gigio, ma da quanto tempo dormi?

Non di sole piazze vive l’uomo

Lasciato il “nostro” nonno giriamo un po’ per le stradine anche a caccia di altri angoli e profumi; inciampiamo, manco a dirlo, in quello della grappa; grappe e distillati vi aspettano al museo della Grappa se siete in cerca di aromi. Se invece siete gente che riempie muri e cassapanche di oggetti, qui fanno cose straordinarie con la ceramica, non solo piatti. E a palazzo Sturm potrete vedere il museo della Ceramica. Insomma prendetevi il tempo di ascoltare qualche buona storia, e di viverne una tutta vostra!

Per chi viaggia in camper

Bassano del Grappa
Area attrezzata c/o parcheggio “Centro in bus”
Via Alcide de Gasperi 80
Servizi: acqua, pozzetto scarico, elettricità, navetta per il centro. Area a pagamento

Punto sosta camper
C/o parcheggio Prato Santa Caterina.
Sosta gratuita

 

Informazioni per visitare Bassano del Grappa

Comune di Bassano del Grappa
www.comune.bassano.vi.it

Poli Museo della Grappa
www.grappa.com

Bortolo Nardini
www.nardini.it

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