Le Cinque Terre in treno, a piedi o dal mare
Anche se il modo più classico per visitare i borghi è arrivarci in auto, prendete in considerazione qualche alternativa come un bel giro in treno; i binari collegano i borghi e permettono spostamenti agili liberandovi da ogni scocciatura di parcheggio che da queste parti, non è propriamente agevole, specie in estate.
Se cercate scorci inediti e un po’ di tranquillità a contatto con la natura, quel che fa per voi è il Sentiero Azzurro, un tracciato costiero di circa 12 km che collega tutti i paesi. Certo è richiesto un po’ di impegno fisico per superare i saliscendi della mulattiera, ma percorrere questo tratto di costa nel parco nazionale, regala emozioni uniche; nessuno vi obbliga a farlo in un solo giorno, anzi.
Le Cinque Terre sono anche raggiungibili dal mare, magari per chiudere un anello e fare rientro al punto di partenza; i battelli partono da La Spezia, Portovenere, Sestri Levante e Lerici. Non resta che partire…
Monterosso al Mare
Monterosso è il primo borgo che incontrerete da ponente e, fino a qui, se proprio volete, potete arrivare in auto. Il paese è la “porta” delle Cinque Terre e si trova in un’insenatura protetta a ovest da punta Mesco. Pochi passi tra le case color pastello vi porteranno al mare e alle spiagge, sorvegliate dal convento dei frati cappuccini con la chiesa di San Francesco. Tutt’intorno il borgo è abbracciato da colline ricoperte di vigneti e oliveti. Paese molto antico, è formato da due nuclei separati dal colle di San Cristoforo: il Paese Vecchio e Fegina, la parte più moderna con alberghi e la lunga spiaggia dominata dalla grande statua di Nettuno il Gigante, realizzata ai primi del ‘900 e che, in origine, doveva sostenere una terrazza belvedere. Il nucleo storico si raggiunge seguendo il lungomare, dopo aver superato la torre Aurora, antico punto di avvistamento, a picco sull’acqua. Qui troverete le case affacciate su un porticciolo di pescatori e su una spiaggia più raccolta. La trecentesca parrocchiale di San Giovanni Battista ha una facciata gotica a bande orizzontali bianche e verdi, un magnifico rosone e una torre merlata.
Sul colle San Cristoforo si trovano il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco, dove potrete ammirare dipinti cinque-seicenteschi, tra cui una Crocifissione, attribuita a Van Dyck, e un San Girolamo penitente di Luca Cambiaso. Da Monterosso al Mare potrete raggiungere anche il santuario della Madonna di Soviore, antichissimo luogo di culto di origini altomedievali, oppure, semplicemente, iniziare la vostra passeggiata lungo il Sentiero Azzurro, che vi porterà inizialmente a Vernazza.
Vernazza
Arrivando a piedi, la vista di Vernazza è spettacolare, con la chiesa che guarda il porticciolo e i tetti sorvegliati dalla sagoma della torre Doria. Le case sono aggrappate a uno sperone di roccia proteso nel mare, che forma una piccola insenatura aperta a occidente; pur piccolo, è l’unico porto turistico delle Cinque Terre, forse nemmeno troppo sicuro quando soffia il libeccio. Eppure qui approdavano già le navi romane per caricare il vino e, molto della storia del borgo, ruota intorno alla sua baia: commerci, scambi e l’importante arsenale per la costruzione e la riparazione delle barche durante il dominio genovese.
Intorno al porticciolo, le case dai colori tenui si allargano ad anfiteatro e, seguendo il pendio, raggiungono il castello e la torre Doria. Quest’ultima, costruita per l’avvistamento delle navi, è proprio sulla punta dello sperone roccioso di Vernazza, e da qui si gode uno dei più spettacolari panorami delle Cinque Terre. A pochi metri dalla spiaggetta sassosa, si trova la parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia, una delle chiese più suggestive del Levante ligure insieme a quelle di San Fruttuoso e Portovenere. L’edificio, costruito nel 1318 dai maestri antelamici e ampliato nel tardo Rinascimento, è in stile gotico ligure con un bel campanile ottagonale. Seguendo un sentiero in ripida salita che parte dal piazzale della stazione, si raggiunge il santuario di Nostra Signora di Reggio dell’XI secolo.
Da non perdere assolutamente è una passeggiata tra i vicoli, anche senza una meta precisa, tanto perdersi è impossibile. Troverete di sicuro angoli suggestivi e qualche buon gradino per sedervi ad assaporare al sole la focaccia che da queste parti è davvero speciale. O magari un ristorantino per provare il pesto, quello “vero”!
Corniglia
Corniglia è costruita su un promontorio roccioso affacciato sul mare e le sue case si trovano ai margini di una conca coltivata a olivi e vigneti che ne fanno un borgo quasi più agricolo che marinaro. Dalla stazione ferroviaria potrete salire al paese lungo una ripida scalinata di (pare) 377 gradini. Le abitazioni sono raccolte intorno alla piazzetta, centro del paese, sulla quale guarda il settecentesco oratorio dei Disciplinati. Il monumento più conosciuto è la parrocchiale di San Pietro, esempio di gotico ligure, costruita nel 1334 su una preesistente cappella dell’XI secolo. La facciata, severa ed essenziale, ha mantenuto l’aspetto originario; bellissimo è il suo rosone in marmo di Carrara. Per un momento di relax al sole, potete raggiungere la spiaggia di Guvano, che qui chiamano “Lo spiaggione” per via della sua lunghezza; si trova ai piedi di quella che un tempo era la massicciata ferroviaria, oggi in disuso.
Manarola
Le case di Manarola sono letteralmente aggrappate alle rocce che si tuffano nel mare con imponenti scogliere. Il borgo, che si snoda fino al litorale lungo il torrente Volastra, si sviluppa proprio attorno al suo corso, ed è un susseguirsi di stretti vicoli lastricati e ripide scalinate che portano agli orti. Parallelo all’asse principale si snoda il percorso della cosiddetta via di Mezzo mentre, a monte dell’abitato, si apre la piazza su cui sono concentrati gli edifici religiosi.
Fate un salto alla chiesa della Natività di Maria Vergine (detta anche di San Lorenzo), e ammirate le sue forme con la facciata ornata da un rosone, opera degli stessi maestri campionesi di Corniglia.
Da Manarola a Riomaggiore corre uno dei più famosi itinerari pedonali, la Via dell’Amore, un percorso spettacolare quanto romantico ricavato nella roccia a picco sul mare; a seguito di una frana nel 2012, ad oggi (2020) solo un primo tratto è stato ripristinato ed è agibile. Per una sosta golosa, chiedete di assaggiare il famoso sciacchetrà, vino raro e pregiato frutto del lavoro tra i muretti a secco e i terrazzamenti di queste terre; se ne produce poco e difficilmente lo troverete “a buon mercato”, ma i suoi riflessi ambrati e il suo sapore diventeranno indimenticabili come il resto del viaggio.
Riomaggiore
Ultima tappa del nostro giro è Riomaggiore che vi attende con le sue case alte e strette spuntate lungo il torrente Maggiore, oggi coperto. Il borgo fu fondato nella prima metà dell’VIII secolo pare da un gruppo di esuli greci e fu feudo dei Turcotti di Ripalta che costruirono il castello sul colle Cerricò.
Anche qui, luci e ombre vi accompagneranno tra i vicoli, le volte e le scalinate con i colori vivaci delle case e gli scorci sul mare. Una piccola piazzetta accoglie la parrocchiale di San Giovanni Battista eretta nel 1340, che mostra con orgoglio la sua facciata neogotica. La marina è senza dubbio il punto più spettacolare, avvolta com’è dalle schiere di case medievali, anticamente fondate sugli archi in pietra dei vecchi magazzini che ospitavano il vino.
Per un’ultima passeggiata, sulla collina alle spalle del paese, si trova il santuario di Montenero, che potrete raggiungere senza difficoltà percorrendo uno dei numerosi sentieri; da qui, nelle giornate terse, appaiono all’orizzonte le sagome delle isole toscane e della Corsica.
N.B.: si segnala che ad oggi, aprile 2020, due tratti del Sentiero Azzurro risultano ancora chiusi: Riomaggiore-Manarola e Manarola-Corniglia. In alternativa è possibile percorrere l’Itinerario dei vigneti terrazzati che, correndo più in quota, conduce comunque da Riomaggiore a Corniglia, toccando anche il borgo di Manarola.
Informazioni per visitare le Cinque Terre
Parco Nazionale delle Cinque Terre
www.parconazionale5terre.it