Pensi “romagna” e subito t’immagini Rimini con le sue spiagge, il buon cibo, la tradizione dell’accoglienza e il divertimento… Eppure bastano pochissimi chilometri verso l’entroterra per scoprire San Leo. Un mondo diverso ma non per questo meno affascinante, anzi. Un mondo dove la tradizione romagnola è perfino più “genuina” e, agli schiamazzi del mare si sostituisce un paesaggio dolce e affascinante di pievi e borghi che presidiano le colline. Lo stesso che scelse Piero della Francesca come sfondo per alcuni suoi famosissimi dipinti.
La val Marecchia
Da Rimini svoltate allora verso l’entroterra tra campi e boschi dove il paesaggio diventa ondulato e i borghi si susseguono tra le curve della strada che scivola lenta; si passa ai piedi della rupe con le case e il castello di Verucchio e a un passo dallo sperone con la Repubblica di San Marino, mentre, sulla riva opposta del Marecchia, appare il poggio di Torriana e, poco oltre, quello di Montebello. A Libiano piegate a sinistra iniziando a salire fino in vista del forte di San Leo con il baluardo roccioso che “protegge le spalle” al piccolo borgo.
La vallata alterna colline d’argilla a imponenti speroni di calcare e arenaria in una terra che vide antagoniste le famiglie Montefeltro e Malatesta, le cui contese ci hanno lasciato in eredità un grande patrimonio di borghi fortificati, chiese, mura e torri. L’Alta val Marecchia è il cuore antico del Montefeltro, un territorio che corrisponde all’antica diocesi – che comprendeva una regione più ampia di quella attuale – e che ancora accomuna molti dei comuni che ne fanno parte.
Tra i vicoli di San Leo
Avvicinatevi alle mura lungo via Montefeltro incontrando subito la porta d’ingresso al nucleo storico; ancora in salita con qualche sosta alle botteghe e ai laboratori che “vi guardano” dalle vetrine, e sarete in piazza Dante dove alle spalle della fontana, sbuca l’abside della Pieve, in stile romanico leontino, il più antico monumento religioso del borgo, sotto cui si trova il sacello che si vuole fondato da San Leo. Qui si affacciano anche il palazzo Mediceo, oggi museo, e la casa che ospitò San Francesco nel 1213. Pochi passi a sinistra c’è l’insolito accesso laterale alla Pieve ma, specialmente, “appare” il Duomo, sorvegliato alle spalle dalla torre Civica che rimane alcuni metri distante, costruita, come il primo, completamente in pietra su una balza rocciosa. L’imponente mole a pianta quadrata nasconde all’interno una costruzione circolare, probabilmente di una torre precedente. Passeggiate lungo via Toselli per arrivare al belvedere ma anche per curiosare nella bottega di Cecilia dove scoprire le particolari sculture realizzate con la pasta di pane o, ancora, fermatevi per un pranzo o uno spuntino goloso con i prodotti del territorio tra i tavolini all’aperto
La visita al forte
Tornate verso la piazza e approfittate di un sentiero in ombra per salire al forte e raggiungere il punto più alto. Rimaneggiato da Francesco di Giorgio Martini nel XV secolo su commissione di Federico da Montefeltro, il forte è una grande testimonianza di arte militare e racchiude una serie di ambienti e cortili singolari e affascinanti. Oltre alla vista notevole che spazia sull’intera val Marecchia, non perdetevi l’esposizione storica di armi, le sale dedicate agli strumenti di tortura (in cui si trovano davvero cose inimmaginabili) e la cella che ha reso famoso questo maniero, quella utilizzata come prigione dell’alchimista Conte di Cagliostro. La pena inflittagli dall’inquisizione a causa della sua feroce opposizione alla chiesa di cui non volle mai pentirsi, lo vide morire (ma non fu mai rinvenuto il corpo), in una stanza senza porte e con una botola da cui era guardato a vista. La leggenda vuole che il suo spirito vaghi ancora in cerca di giustizia tra i corridoi del forte…
Informazioni per visitare San Leo
IAT San Leo
www.san-leo.it