Se cercate un luogo unico e suggestivo, scegliete l’eremo di Camaldoli! Non solo per la sua posizione, sul crinale appenninico, a un passo dal confine con l’Emilia-Romagna, ma anche per l’isolamento di cui gode, immerso com’è nel fitto della foresta del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna. Per raggiungerlo da Bibbiena vi aspettano una quindicina di chilometri di faggete e latifoglie, i profumi del bosco e i suoi colori, spettacolari in autunno.
Visita all’eremo di Camaldoli
Il complesso monastico risale all’XI secolo, quando San Romualdo, riformatore della regola benedettina, ne iniziò la costruzione. Sorto come foresteria dei monaci, divenne un florido centro culturale durante il Medioevo mentre nel XV e XVI secolo fu sede dell’Accademia Umanistica, frequentata da Lorenzo il Magnifico e Leon Battista Alberti.
Oggi si compone di due parti principali, il Sacro Eremo in cui 20 piccole casette (celle) accolgono altrettanti monaci che vivono in solitudine di preghiera e lavoro, e il Monastero, il luogo della preghiera comune; altri edifici ospitano la biblioteca, il refettorio, la foresteria e alcuni spazi dedicati ai gruppi.
Oggi è possibile visitarne solo alcune parti quali la foresteria, dove vengono accolti gli ospiti, la chiesa, e l’antica cella abitata da San Romualdo. Vedere i pochi ambienti assolutamente essenziali di cui si compone, vi aiuterà a comprendere la scelta di vita dei monaci che tutt’ora vivono la clausura nei piccoli edifici limitrofi, disposti internamente proprio come questa cella con una struttura “a chiocciola”; una disposizione in cui gli ambienti si susseguono, permettendo alla camera di restare nella parte centrale e di essere la più calda dell’edificio; completamente rivestiti in legno, i locali hanno accesso a un ridotto spazio verde chiuso da mura. Incontrerete qualcosa di toccante e molto lontano dal tipo di vita a cui si è abituati.
La biblioteca, che fronteggia la chiesa dell’eremo dal 1620 costruita a un piano superiore rispetto all’antica cella di San Romualdo, custodisce incunaboli, carte di Professione e manoscritti. Nell’antica farmacia, nata in tempi lontanissimi, troverete invece i prodotti con cui l’eremo sostiene la propria comunità e finanzia alcune fondazioni; oltre a quelli dedicati alla cura del corpo che hanno origini antiche come i balsami e la Triaca, ci sono quelli cosmetici, i profumi e gli oli essenziali; ma anche prodotti Bio e alimentari come le tisane, gli sciroppi l’olio o la marmellata, per finire con miele, liquori e vini.
Accoglienza all’eremo
La comunità monastica accoglie tutte le persone desiderose di confronto e meditazione. Le modalità possono comprendere periodi di ritiro o condivisione dei ritmi della vita monastica ma anche offerta di ospitalità per gruppi autogestiti o famiglie.
Informazioni per visitare l’eremo di Camaldoli
Eremo di Camaldoli
www.monasterodicamaldoli.it