Il parco dei Mostri di Bomarzo
A soli 20 km dalla splendida Viterbo c’è un bosco unico nel suo genere, suggestivo per davvero, dove lungo i sentieri appaiono strane creature. È il parco dei Mostri di Bomarzo, un luogo fantastico o paurosissimo nato dall’idea di Pier Francesco Orsini, Signore di Bomarzo che lo fece realizzare nel corso del 1500. Non vi troverete davanti a un giardino all’italiana o a un parco progettato seguendo rapporti di prospettiva o proporzioni. Vi troverete in un luogo un po’ misterioso, tra arte, magia e letteratura in cui queste “creature” ottenute scolpendo le rocce sul posto, lasciano a ciascuno la propria interpretazione e, difficilmente, lasciano indifferenti. Il giro nel parco è a pagamento ma potete farlo in autonomia e richiede, in genere, almeno un paio d’ore; ad accogliervi saranno due sfingi ma, il primo vero mostro che incontrerete, sarà Proteo e Glauco, una gigantesca maschera con la bocca spalancata. Poi il percorso prosegue e la guida del parco indica con una numerazione il succedersi delle sculture. La casa pendente vi costringerà a entrare e uscire più volte dalle sue stanze in cui pareti e pavimenti hanno una pendenza irregolare e disorientante, e nulla vi potrà risparmiare dal farvi inghiottire (durante un selfie) dalle fauci spalancate del mostro più famoso, l’Orco, che sulle spaventose labbra riporta la scritta “Ogni pensiero vola” che meglio non potrebbe rappresentare questo parco. Di sicuro ruberà la vostra attenzione il Drago Alato (che secondo noi assomiglia a Paperino) intento a combattere con altre fiere. Il resto lo lasciamo a voi senza spoilerare troppo ma, comunque vada, sarà un’avventura mostruosa!
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Il segreto del Forte Montecchio
A un passo dal lago di Como e dalla spiaggia di Colico, nascosto tra gli alberi che guardano l’Adda, c’è un posto che insegna un pezzetto di storia, per fortuna, senza conseguenze. I cannoni tirati a lucido sbucano ancora dalla cupola corazzata e guardano minacciosi la parte alta della valle. Da lì poteva arrivare il nemico. Sono quattro, con un diametro di 149 mm e mettono soggezione. Tanta. In realtà e per fortuna sono cannoni silenziosi visto che dal 1914 ad oggi hanno sparato in una sola occasione, nell’aprile del 1945. Nascosto com’è in mezzo alla campagna dove l’ultima cosa che pensi di incontrare è una batteria militare così potente, il Forte Montecchio è un luogo che proprio “non t’aspetti”. Eppure fu uno snodo strategico della Linea Cadorna che controllava la bassa Valtellina, la bassa Valchiavenna e la parte alta del lago di Como; ecco perché si ricorse a pezzi d’artiglieria che per l’epoca erano all’avanguardia, capaci di sparare con assoluta precisione a 14 km di distanza. L’edificio non fu mai coinvolto in episodi bellici e vi aspetta protetto da spesse mura scavate nella roccia in cui si susseguono ambienti e camminamenti sotterranei oltre a una polveriera profonda 60 metri. Lo stupore arriva alla fine, quando potrete sedervi tra i cannoni e godervi il panorama sul lago spazia e le montagne che lo circondano.
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Chiusi sotterranea, quando il bello “sta sotto”
Quasi al confine con l’Umbria, la toscana Chiusi è un borgo antichissimo di origini Etrusche. Un borgo in cui “il bello sta sotto”! Non per questo vi chiediamo di ignorare nella sua particolare piazza, la Concattedrale di Secondiano o una visita al museo Etrusco però, se volete davvero avvicinarvi al suo segreto, dovrete andare a vedere cosa si nasconde sotto i vostri piedi. Felpa indosso, allora, e prenotate un giro unico al museo civico La Città Sotterranea, che inizia a palazzo delle Logge e si snoda in quasi 150 metri di gallerie sotterranee che ospitano l’unica esposizione in Italia dedicata all’epigrafia funeraria etrusca. Accompagnati dalla temperatura fresca dei cunicoli e dalla passione delle guide vi troverete in una città sotto la città, davanti circa a 300 urne e 200 tegole tombali. Non solo: percorrendo uno stretto cunicolo resterete senza fiato affacciandovi sul pozzo monumentale che conserva sul fondo un’acqua limpidissima, a circa 30 metri di profondità.
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