Siete cresciuti con il mito di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda? Avete visto e rivisto il film Disney “La spada nella roccia”? Allora questo itinerario all’abbazia di San Galgano è su misura per voi. Per raggiungerla non servono passaporti né aerei; vi basterà arrivare nella campagna di Chiusdino e scoprirete la storia del cavaliere che divenne eremita conficcando miracolosamente la sua spada in una roccia.
La spada nella roccia e l’eremo di Montesiepi
Inizialmente increduli se propendere verso la leggenda o la realtà, scoprirete ben presto che un cavaliere di nome Galgano, visse davvero a Chiusdino nel XII secolo e che la sua spada non è solo l’oggetto di una leggenda medievale. Potrete infatti vederla con i vostri occhi all’interno dell’eremo di Montesiepi costruito sulla sommità del colle omonimo dopo la morte del santo cavaliere, avvenuta nel 1181. Era qui che l’eremita si ritirò in preghiera per il resto dei suoi giorni, forse proprio dopo aver simbolicamente abbandonato per sempre la sua spada nella fessura di un affioramento roccioso. La lega metallica che compone l’arma è quella caratteristica delle spade di quell’epoca. Solo un particolare si discosta dalla leggenda: poteva essere liberamente estratta da chiunque. Questo, almeno, fino ai primi del Novecento, quando per impedirne il furto venne versato del piombo fuso per bloccare la fessura. Non bastò, e dopo che la spada venne spezzata da un vandalo, la si riparò con una teca.
Tutt’intorno alla spada ruota l’architettura circolare della cappella dell’eremo, sovrastata da una cupola a cerchi concentrici in cui il colore bianco del travertino si alterna al rosso dei mattoni.
Il luogo è pieno di fascino, pervaso da magia ed enigmi; mentre rimuginate, entrate nel piccolo oratorio adiacente per scoprire gli affreschi del pittore Ambrogio Lorenzetti, maestro della scuola senese del Trecento; quando l’interno si illumina, davanti ai vostri occhi prenderà vita un piccolo capolavoro. Non è finita: nella cappella si trova anche una teca che conserva arti umani mummificati: non è certa la loro provenienza ma la leggenda vuole che siano le mani di tre monaci che tentarono di estrarre la spada dalla roccia all’insaputa di San Galgano, e per questo furono assaliti dai lupi. Del resto… la spada non perdona, almeno nella leggenda!
L’abbazia di San Galgano, meraviglia a cielo aperto
Una breve passeggiata vi porterà alla sottostante abbazia di San Galgano. Rimarrete presto affascinati dalla straordinaria architettura o meglio, da ciò che ne rimane, dal momento che quest’immensa cattedrale gotica costruita nel Duecento dai monaci cistercensi, è oggi un edificio a cielo aperto (il tetto a volte è completamente crollato e non è mai stato ricostruito) dove non è difficile immaginare figure di monaci e stregoni, dame e cavalieri. Qui il contatto con la natura circostante è mediato solo da possenti pilastri, archi e portali che si innalzano vertiginosi; camminare sul prato in un complesso così antico è un’esperienza assolutamente da provare. Potete visitare l’interno dell’Abbazia, la sala Capitolare e lo Scriptorium (dove si trova anche la biglietteria e il punto informazioni), i resti del chiostro e le parti esterne adiacenti al complesso; magica è l’atmosfera serale quando l’abbazia illuminata si staglia nella campagna.
Per chi viaggia in camper
Chiusdino
Area sosta a 300 mt dall’abbazia
Informazioni per visitare l’abbazia di San Galgano
Confraternita di San Galgano
confraternita-sangalgano.it
Comune di Chiusdino
www.comune.chiusdino.siena.it