Tra le ciclopiche mura di Ferentino

di Redazione
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Una rocca dalle origini misteriose, quasi leggendarie, e un territorio fertile, ricco di acque sorgive dalle proprietà terapeutiche di cui godere nelle vicine terme: ecco Ferentino, città da espugnare a forza di gambe e curiosità.

Su, su e ancora su. Salite da non avere più fiato. Per fortuna potrete fermarvi spesso perché, di cose da vedere, ce ne sono davvero tante. Ferentino più che una città è una rocca, un borgo fortificato. Su un’altura dei monti Ernici, in posizione strategica sulla vallata del fiume Sacco, vi resterà negli occhi e nella memoria anche solo dopo un giro di poche ore.

A spasso per Ferentino

Le sue origini sono avvolte dal mistero. Rimandano alla leggenda secondo cui fu il dio Saturno a dare vita alla città, che divenne prospera e felice grazie alle acque che sgorgavano spontaneamente dal terreno rendendo questi luoghi fecondi e salutari. Che ci crediate o meno, quel che è certo, testimoniato dai resti delle mura ciclopiche che cingono ancora l’abitato, è che la fondazione di Ferentino sia antecedente a quella di Roma di almeno tre secoli.
La cinta muraria in cui sopravvivono alcune delle 12 porte che consentivano l’accesso, va ben oltre i 2 km di lunghezza ed è ancora composta in buona parte da blocchi di pietra dalle dimensioni sorprendenti.
L’acropoli il cui perimetro è di oltre 500 metri, si può attraversare camminando lungo le vie che da porta Montana a nord-est, raggiungono porta Sanguinaria, a sud-ovest, vicino alle antiche terme.
Percorrendo via Don Morosini potrete vedere l’antico mercato romano coperto, del I secolo a.C., il palazzo di Innocenzo III, dove il papa soggiornò tra il 1203 e il 1215, e il duecentesco palazzo dei Cavalieri gaudenti. Arriverete quindi alla luminosa piazza Duomo, vera e propria spianata sulla sommità dominata dalla cattedrale dei Santi Giovanni e Paolo, consacrata nel 1108. All’interno, dietro la severa facciata romanica, si celano mosaici del XIII secolo e un prezioso ciborio.
Proseguendo sarete in piazza Mazzini sulla quale incrocia la via Consolare, che taglia in due la città e su cui affacciano quasi tutti i palazzi appartenuti alle nobili casate; qui balza agli occhi l’elegante loggetta del palazzo Consolare, edificato tra il XII e il XIII secolo. Continuate su via Cavour per raggiungere la splendida chiesa di Santa Maria Maggiore, del XIII secolo, fondata dai monaci cistercensi; l’interno a tre navate svela raffinati giochi di luce grazie ai due rosoni sulle facciate opposte.
Usciti dalle mura attraverso il doppio arco di porta Casamari, in direzione delle terme di Pompeo (poco distanti), vi resta ancora da vedere una testimonianza di epoca romana: un sepolcro rupestre, rarissimo monumento epigrafico a forma di edicola, scolpito nella roccia come testamento di Aulo Quintilio Prisco, importante cittadino di Ferentino vissuto nel I secolo d.C.

 

Informazioni

Proloco Ferentino
www.proloco.ferentino.fr.it

 

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