Riserva della Bessa: l’oro dei romani

di Redazione
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La riserva della Bessa è un posto curioso. Un paesaggio a tratti lunare figlio di una delle più grandi miniere d'oro a cielo aperto dell'antichità. Un posto in cui passeggiare tra montagne di ciottoli o scoprirsi cercatori per un giorno.

Se la parola “riserva” richiama in voi l’immagine di una distesa naturale dove l’unico colore è il verde, sarete un po’ sorpresi entrando nella riserva naturale della Bessa. Non è forse il Klondike dei fumetti di Paperon de Paperon ma certo è che, alcuni scorci, sono del tutto inaspettati e suggestivi.

La riserva della Bessa e i grandi cumuli di sassi

Tra Biella e Ivrea un angolo di natura di circa 8 chilometri quadrati è protetto dalla riserva naturale della Bessa, un’area che rientra nella morena della Serra e un paesaggio fuori dal comune, risultato dell’antica attività estrattiva d’oro, ancora praticata, a livello “amatoriale”, come tradizione locale.
Se oggi potete camminare sui sentieri e tra questi grandi cumuli di ciottoli, lo dovete agli antichi romani che, tra il II e il I secolo a. C. fecero della Bessa una delle più grandi miniere d’oro a cielo aperto. Vi troverete dunque di fronte a grandi cumuli di ciottoli che non sono altro che le pietre di scarto della ricerca dell’oro, piccole “colline” che possono raggiungono però anche i 10 metri di altezza e larghezze piuttosto variabili, da pochi metri fino a centinaia. Tra queste montagne di sassi noterete i resti dei canali (un tempo forse rivestiti di legno) in cui veniva lavata la sabbia per separarla da pepite e pagliuzze del prezioso minerale e, camminando tra gli arbusti che rivestono i cumuli alla loro base, scorgerete tracce delle antiche strade con i segni del passaggio dei carri e muretti, testimonianza della presenza di abitazioni o ripari utilizzati durante il lavoro di estrazione.

Grazie all’accumulo di materiale organico alla base delle pietre, nella riserva si è sviluppata una flora molto rara in cui licheni, muschi e felci si alternano alle querce che predominano tra le specie arboree, accompagnate da ciliegi, betulle, frassini, robinie, castagni e noccioli. La natura offre riparo a molte lepri e alle volpi che potrete scorgere con un po’ di fortuna nelle ore serali, ma anche a roditori, rettili e insetti. Se vi fermerete fino a tardi, i richiami notturni che vi faranno compagnia, sono quelli di Allocchi e Barbagianni più complicati da avvistare.

Cosa fare nella riserva

Il consiglio è partire dal centro visite a Zubiena (frazione Vermogno) che costituisce il principale accesso all’area protetta: non solo potrete raccogliere tutte le informazioni necessarie per  una buona escursione ma, proprio qui troverete la partenza dei principali itinerari. Potrete inoltre usufruire dell’area pic-nic con tavoli e griglia.

Se vi piace l’idea di farvi accompagnare e guardarvi attorno con attenzione, scegliete di scoprire la riserva della Bessa con una visita guidata; in caso contrario avrete a disposizione 3 piste ciclabili per attraversare l’area protetta su due ruote fino a Cerrione, Borriana e Mongrando. Per il trekking, le escursioni a cavallo o la mountain bike, vi aspettano invece 5 sentieri: Fontana del Buchin e Truch Briengo introducono ai vari ambienti della Bessa; il Ciapei Parfunda guida attraverso gli aspetti geologici, storici e archeologici, mentre il sentiero Riva del Ger attraverso quelli naturalistici, agricoli e forestali. Zona di ritrovamenti preistorici, l’area protetta offre anche un itinerario alla scoperta delle incisioni rupestri visibili su alcuni massi.

Se cercate qualcosa di unico, andate a Victimula, il villaggio dei cercatori d’oro, nella frazione di Vermogno. Qui si trova l’arena che ha ospitato alcune edizioni dei Campionati Mondiali dei Cercatori d’Oro. Potrete fare un salto nel museo che racconta le tecniche utilizzate per la ricerca del prezioso metallo, partire per un’escursione archeologica o diventare cercatori d’oro sul torrente Elvo. Chi cerca trova, si sa mai…

 

Informazioni per visitare la riserva della Bessa

Riserva naturale speciale della Bessa
www.bessa.it

Museo dell’Oro e della Bessa
www.facebook.com/MuseoOro

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