Fine settimana in Piemonte? Iniziate con una passeggiata ai piedi delle Prealpi Biellesi per avvicinarvi a passo lento alla natura del Parco Burcina e scoprire i suoi ambienti incredibili.
Il Parco Burcina, una grande passione
Il colle si fa notare, stagliandosi quasi isolato tra montagne e pianura, appena a nord-ovest di Biella: da qui sembra quasi di toccare l’ambiente delle grandi montagne come il Mucrone e il monte Mars, che domina più a sud i pascoli dell’alta valle del torrente Elvo. Un paesaggio che ha certamente ispirato l’artefice di quest’area protetta, il signor Giovanni Piacenza, un industriale laniero di Pollone che, attorno al 1850, spinto dalla grande passione botanica, acquistò l’intera superficie del colle Burcina per realizzare uno straordinario giardino all’inglese.
Proprio a quell’epoca infatti risalgono le prime piante nella parte bassa del Parco Burcina oggi diventate, come le sequoie giganti, monumenti naturali che testimoniano lo scorrere del tempo e sorvegliano sentieri e piccoli specchi d’acqua. Ma è al figlio Felice che si deve il merito della bellezza di questo luogo: continuando l’opera paterna per una cinquantina d’anni con il medesimo entusiasmo, fece realizzare l’incredibile conca dei rododendri, mettendo inoltre a dimora numerose e variopinte specie esotiche.
Dal 1935 il Parco Burcina è di proprietà del Comune di Biella che, negli anni Cinquanta, si preoccupò della sua ristrutturazione, ampliandone la rete viaria, realizzando un nuovo accesso con il ponte sul rio Vandorba e posando il busto di Felice Piacenza, scolpito da Leonardo Bistolfi. La storia più recente del parco è segnata da alcune tappe: il ritrovamento nel 1959 di alcuni reperti archeologici (asce, spiedi, brocche in bronzo); i segni profondi lasciati da un tornado nel 1967 e l’istituzione nel 1980, della riserva naturale speciale del Parco Burcina che mira a preservare le rarità botaniche e la fauna locale.
Cosa fare nel Parco Burcina
Ma il Parco Burcina è un bosco o un giardino? Beh, entrambi, questo è il suo bello. Qui, i paesaggi si fondono in un equilibrio perfetto; un’eccellenza che si svela da subito, appena varcato l’ingresso dall’abitato di Pollone, imboccando la strada, percorribile anche in mountain bike, che attraversa il parco.
L’itinerario si snoda sinuoso alternando tratti di salita ad altri in falsopiano che portano, lungo vie alternative, ai due punti più spettacolari dell’area: la conca dei rododendri (671 mt) e la panoramica torre Martini (820 m). Qua e là, tra macchie arboree e radure aperte, incontrerete abitazioni di origine contadina legate all’utilizzo del prato-pascolo (cascine Emilia, Bigatta, Filarmonica, Merlo, Lorenzo e Guglielmina), ed edifici ottocenteschi (casa Blu, casa Rossa e le cascine Valferna Superiore e Inferiore), costruiti per la manutenzione del giardino ai tempi di Felice Piacenza. Si tratta di costruzioni che riportano alla cultura agricola con dettagli come gli intonaci color pastello, gli affreschi sopraporta, gli sgocciolatoi e gli essicatoi per le castagne o, ancora, le stalle, le cucine con il cròtin (per custodire i formaggi) e le camere da letto precedute da un loggiato.
Tanta è la biodiversità racchiusa in un fazzoletto piuttosto piccolo in cui passeggiare: 70 ettari in cui faggi, farnie, lecci, aceri, querce, castagni e betulle sono i protagonisti della parte boscosa mentre il settore più paesaggistico vi stupirà con le esuberanti fioriture di azalee, ortensie, crocus, magnolie, forsizie e camelie, interrotte talvolta da altissimi alberi. Senza dubbio, il ricordo più bello sarà l’accordo di rosa, rosso, lilla e bianco dei fiori dei rododendri, accentuati dalla luce intensa del sole primaverile.
Per chi viaggia in camper
Pollone
Area sosta c/o ingresso del Parco Burcina
Servizi: acqua, pozzetto scarico, elettricità, servizi igienici. Area e servizio docce a pagamento
Informazioni per visitare il Parco Burcina
Riserva naturale Parco Burcina “Felice Piacenza”
www.parcoticinolagomaggiore.com