Navigare sulle acque del lago Maggiore vuol dire varcare i confini. Quelli nazionali, intanto, se si raggiunge la sua parte più settentrionale in territorio svizzero, ma anche quelli regionali che si contendono le due sponde: occidentale in Piemonte, orientale in Lombardia. Ma significa anche superare la linea del tempo per perdersi nella storia dei Borromeo e in un orizzonte blu circondato da montagne e paesini.
Dal Sancarlone alla rocca di Angera
Arona, sponda piemontese a sud del lago Maggiore, è stata la capitale dello “Stato Borromeo”, la famiglia che per secoli ha esteso il suo domino sulla zona e che ha dato i natali al cardinale Carlo Borromeo. Il colosso che ne porta il nome è l’imponente Sancarlone che, con i suoi 30 metri di altezza, è il simbolo della cittadina. Se volete vivere una breve ma intensa esperienza verticale, qualche rampa di gradini e un’ultima stretta scalinata, vi porteranno al suo interno fino alla testa dove, attraverso le fenditure degli occhi, si gode del panorama sul lago. L’elegante lungolago alberato conduce in piazza del Popolo dove la vista si apre sulla sponda opposta, in direzione della rocca di Angera. Ed è proprio verso lo sperone di roccia calcarea che vi porterà il battello, fino ai piedi della fortezza che la domina fin dal Medioevo, in cui assunse un’importanza strategica dal punto di vista militare e commerciale. Qui non perdetevi la sala di Giustizia con i meravigliosi affreschi che raccontano la vita dell’arcivescovo Ottone Visconti e la salita alla maestosa torre. Se poi vi affascina la storia – anche più recente – curiosate tra i giocattoli e le bambole raccolte nel museo.
Santa Caterina del Sasso e il golfo Borromeo
La navigazione prosegue verso nord, fino a raggiungere l’eremo di Santa Caterina del Sasso galleggiando ai piedi dell’imponente parete a cui è addossato, quasi fosse un balcone scavato nella roccia. L’eremo fu fondato nel XIII secolo dal mercante Alberto Besozzi di Arolo che, sorpreso da una tempesta, fece voto a Santa Caterina durante il naufragio. Saliti una manciata di gradini vi aspetta il convento meridionale di origine trecentesca, il cosiddetto “conventino”, particolare per il porticato con archi gotici, che conduce al raccolto cortile con l’antico torchio in legno da cui arriverete alla chiesa a picco sull’acqua.
Riemersi dal fascino “spirituale” della tappa, sarete pronti a un tuffo nel lusso e nell’eleganza del golfo Borromeo, che si apre proprio di fronte all’eremo, sulla sponda opposta. Lasciamo a voi se scegliere una delle tre meravigliose isole o vederle tutte. L’isola Bella è riconoscibile per il palazzo barocco affiancato dal bellissimo giardino all’italiana che guarda il lago con le sue dieci terrazze discendenti; l’isola dei Pescatori è la più intima e l’unica a essere stabilmente abitata, perfetta per una breve passeggiata tra i vicoli e le case colorate; l’isola Madre è la più grande, quella in cui vedere i preziosi arredi provenienti dalle storiche dimore della famiglia Borromeo e il lussureggiante giardino di piante rare e fiori esotici, in cui vivono in libertà pavoni, pappagalli e fagiani.
La meta più esclusiva del Verbano, Stresa, è proprio di fronte a voi. Abitata dagli aristocratici legati alla corte dei Savoia e frequentata da illustri intellettuali come Stendhal, Chateaubriand, Dumas, Dickens e Lord Byron, si affaccia sul golfo con il suo lungolago fiorito e i lussuosi alberghi. Alle sue spalle la sagoma verde del monte Mottarone incoraggia a raggiungerne la cima con la funivia, gustandosi lentamente il paesaggio.
La parte alta del lago Maggiore
Navigando verso la Svizzera incontrerete ora i castelli Malpaga, conosciuti come castelli di Cannero che, su due isolotti non distanti dalla riva, testimoniano con i loro resti l’antica rocca Vitaliana fatta costruire tra il 1519 e il 1521 da Ludovico Borromeo che la dedicò a uno dei fondatori della dinastia.
Poi il battello procede verso nord sfilando i borghi che si affacciano sul lago: se vi piace arrampicare, fermatevi a Maccagno dove, a pochi passi dal porticciolo, potrete misurarvi appesi alla palestra di roccia “il Cinzanino” che garantisce emozioni a 360 gradi su falesie a picco sull’acqua.
Navigando verso il ritorno
La prua del battello punta ora verso sud e tornerete lungo la sponda lombarda fino a Laveno Mombello, uno dei borghi più belli della riviera varesina proprio al centro del lago, nell’unico porto naturale di questa sponda. Punto privilegiato di transito verso il Piemonte, divenne famoso per la ceramica di cui oggi si trova traccia nel museo internazionale di design ceramico all’interno del cinquecentesco palazzo Perabò.
Se volete concludere la giornata con uno sguardo dall’alto, le telecabine biposto che salgono al monte Sasso del Ferro (1.100 m circa), sono pronte per voi; da qui potrete ammirare un grandioso panorama sul lago e sulla doppia corona delle Alpi e delle Prealpi, sui laghi di Varese e sulla pianura Padana. La salita dura 15 minuti, e in alto troverete bar, ristorante, albergo e qualche souvenir. Se vorrete fermarvi vi aspetta la magia delle stelle e perché no, una magnifica alba o la possibilità di una discesa in deltaplano…
Informazioni per navigare sul lago Maggiore
Gestione Navigazioni Laghi
Numero Verde 800 55.18.01
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