Non si può certo dire che l’abitato di Cefalà Diana sia fuori dal mondo, anzi. Incastonato tra le ondulazioni dei monti Sicani, poco sotto la diramazione delle due strade più importanti che da Palermo puntano a sud, verso Agrigento. Lo scenario naturale è quello più selvaggio e spettacolare che si possa immaginare, e merita di essere assorbito con tutti i sensi.
Il castello di Cefalà Diana
A Cefalà Diana ci si dirige quasi distrattamente attratti dal paesaggio, e dai ruderi di un castello che spicca su un colle erboso variopinto di fiori. Edificato direttamente sulla roccia, dominava il primo tratto della valle del fiume Milicia e la Magna Via Panormi che in epoca normanna transitava per Cefalà. Della costruzione originaria, oggi potete ammirare solamente uno dei due vani porta d’accesso al castello e, nel punto più alto, la torre maestra, una costruzione su tre livelli con una terrazza coronata da merli ghibellini.
Le terme
Poi la sorpresa: un edificio a pianta rettangolare, meticolosamente conservato e cintato da muri in pietra con una fascia in tufo che racchiude, forse più corretto dire “nasconde”, le terme. Si tratta probabilmente del più antico esempio in Europa di costruzione destinata allo sfruttamento delle acque a scopo curativo. Le tracce di scrittura in caratteri arabi, hanno fatto ipotizzare che la costruzione risalisse all’età islamica; ecco perché i bagni di Cefalà Diana sono da tutti citati come terme arabe. Studi recenti hanno però ricondotto la datazione tra l’età romana e quella tardo-normanna.
All’interno dell’edificio, troverete un’unica sala che accoglie una grande vasca originariamente suddivisa da muretti in tre vasche minori, su due differenti livelli. Nelle spesse mura interne, potrete notare alcune nicchie, utilizzate forse per riporre i vestiti dei bagnanti o come stufe per la sudorazione.
E l’acqua? Affluiva dalla vicina sorgente, su uno sperone roccioso, dove sgorga a una temperatura compresa tra i 35,8° e i 38°, sfruttata fino a tempi non molto lontani per le sue virtù terapeutiche. E qui vi attende un’altra piacevole scoperta: le terme sono comprese nel territorio della riserva naturale Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella, istituita nel 1997 per tutelare anche le diverse, numerose sorgenti a temperature variabili che sgorgano da rocce carbonatiche. Purtroppo sono solo da vedere e non potrete immergervi o godere di alcun beneficio, se non il fresco rigenerante se farete la visita sotto il sole estivo. Ma ne vale davvero la pena.
Informazioni per visitare Cefalà Diana
Cefalà Diana
www.cittametropolitana.pa.it