Amori, potere, guerre e tradimenti, matrimoni infelici e passioni. La storia di Matilde di Canossa è quella di un potente feudo che comprendeva i più forti e inattaccabili castelli d’Italia, fulcro di un articolato sistema difensivo esteso ben oltre i confini dell’area collinare reggiana.
I castelli di Matilde in tre tappe
Questo itinerario è un viaggio tra le colline della val d’Enza, tra le province di Parma e Reggio nell’Emilia, nei luoghi che videro Matilde protagonista di uno degli episodi più celebri dell’XI secolo: lo storico incontro, nel 1077, tra Papa Gregorio VII e l’Imperatore Enrico IV, nel castello di Canossa.
“Andare a Canossa” è un modo di dire che esprime, attraverso la rievocazione dell’atto compiuto da Enrico IV, il desiderio di ottenere perdono attraverso un gesto di umiliazione e pentimento. Proprio quello che fece l’abile imperatore che, pur di raggiungere la fine dell’ostilità con il Papa, indossò gli abiti del pellegrino per chiedere udienza al pontefice ed essere ricevuto nel maniero della fedelissima Matilde, testimone dell’incontro.
Del castello di Canossa in cui avvenne l’incontro, oggi rimangono solo i ruderi raggiungibili con un breve sentiero che risale la rupe e numerosi reperti tra cui il fonte battesimale romanico che potrete vedere nell’adiacente museo Nazionale.
Mantengono invece tutto il loro splendore il castello di Rossena e la Torre più vicini rispetto al primo, a Ciano d’Enza. Il maniero sviluppato su tre livelli comprende le prigioni, la sala d’Armi, il refettorio e la cisterna, il nucleo originario con la piazza e i resti del mastio. Tra gli edifici matildici l’antistante torre di Rossenella è certamente il più affascinante: una pittoresca rocca costruita accanto alla fortezza della Contessa su una rupe vulcanica a strapiombo sulla riserva naturale di Campotrera. Immerse in un paesaggio collinare integro, forse nemmeno troppo diverso da quello vissuto dalla Contessa Matilde, entrambe le fortezze sono accessibili con visite guidate.
Estendete l’itinerario verso l’Appennino attraversando paesi e piccoli abitati disegnati dalle tipiche case-torri, edifici molto diffusi nel territorio matildico, che ancora oggi definiscono il profilo degli antichi borghi, punteggiati dalle numerose pievi. Fu la stessa Matilde a finanziare la costruzione di questi edifici religiosi, segno non solo della sua devozione alla fede cattolica, ma anche di una strategica volontà di controllo sul territorio che univa queste chiesette al forte.
A Marola, sulla direttrice che collega Canossa a Carpineti, si trova il monastero Benedettino, oggi sede del seminario, che la tradizione vuole fondato dalla Contessa agli inizi del XII secolo.
Arrivati a Carpineti, ai piedi della dorsale che si estende dal monte Valestra al Fòsola, ad attirare lo sguardo è il castello delle Carpinete, un altro formidabile complesso fortificato costruito sulle vette rocciose che separano le valli del Tresinaro e del Secchia. La fortezza fu la sede della grande assemblea dei vescovi che, nel 1092, decretò la guerra a oltranza contro il ribelle Enrico IV.
Le Terre di Matilde possono essere scoperte anche a piedi lungo un tracciato segnalato che, in sette tappe, collega Canossa con San Pellegrino in Alpe.
Informazioni per visitare i castelli di Matilde di Canossa
Castello di Canossa
www.castellodicanossa.com
Castello di Rossena
www.castellorossena.eu