L’abbazia di Novacella

di Deborah Terrin
Trentino Alto Adige
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Luoghi di fede
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Montagna
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Nel panorama di prati e vigneti della valle dell’Isarco, spicca il bianco dell’abbazia di Novacella. Un luogo magico per il paesaggio ma anche per l’atmosfera della biblioteca e del giardino; perfetto per ritemprarvi senza disdegnare qualche assaggio dei vini e delle tisane locali.

La visita dell’Abbazia di Novacella

Oltre la cappella di San Michele, una rotonda di epoca romanica più conosciuta come castello dell’Angelo, si apre il complesso abbaziale; prima di muovervi verso gli interni, fermatevi ad ammirare il bel pozzo delle Meraviglie, al centro del cortile principale, sovrastato da un’edicola ottagonale. Tripudio di barocco bavarese e rococò, la chiesa della Madonna vi sorprenderà per la quantità di luce naturale che filtra; l’esterno è opera di Giuseppe Delai mentre l’interno ospita dipinti, stucchi e affreschi di Matthäus Günther e Anton Gigl. Il chiostro adiacente è un mix di stili: romanico, nella struttura, e gotico nelle volte; un luogo di pace e di assoluta meditazione. Nella pinacoteca sono raccolte otto tavole con le storie di Sant’Agostino, due altari gotici attribuiti a Friedrich Pacher e alla sua scuola, oltre a preziosi manoscritti, oggetti liturgici, strumenti scientifici e musicali.
Ma il vero gioiello dell’abbazia di Novacella è la biblioteca, allestita su due piani, con circa 92 mila volumi tra opere a stampa, in gran parte a carattere scientifico e teologico, manoscritti e codici miniati. La sala principale realizzata da Antonio Giuseppe Sartori nel 1773 è un vero capolavoro del rococò.
La visita non può dirsi completa se non vi “perdete” tra le splendide fontane e aiuole fiorite del giardino storico; si tratta della parte barocca delimitata da un’imponente sequoia e due alberi secolari di Ginkgo biloba. Un lungo pergolato d’uva lo separa dall’area riservata alle oltre 75 specie di piante aromatiche e officinali, dalla comune erba di San Giovanni al timo della Giamaica. Nel giardino trovano infine posto due costruzioni storiche, la voliera e il piscinum, l’immancabile stagno di pesci.
Le visite al complesso sono possibili per singoli e per gruppi in giorni e orari diversi in funzione del periodo; sul sito dell’abbazia troverete modalità e costi per pianificare il giro.

Ora et labora…e gusta!

La cantina dell’abbazia produce da anni ottimi vini che potete degustare insieme a grappe, succhi, tisane nell’enoteca all’entrata del complesso; qui troverete anche prodotti per la cura del corpo come la crema idratante ricavata dell’uva Sylvaner e quella antirughe all’estratto di fiori di melo fino allo shampoo alle sette erbe. Oltre a quelli locali potrete assaggiare altri prodotti enogastronomici provenienti da altre abbazie europee tra cui le marmellate del monastero di Stams, l’olio d’oliva dell’eremo benedettino di Rocca del Garda, il cioccolato dell’Isola Caldey, i biscotti delle suore del monastero di St. Hildegard di Rüdesheim…

La storia del complesso monastico

Fondata nel 1140 dal beato Hartmann, con più di 850 anni alle spalle, l’abbazia dei canonici Agostiniani di Novacella è un centro conventuale ancora molto attivo che gestisce più di 20 parrocchie. Il periodo di massimo splendore e fioritura culturale risale tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo come testimoniano i sontuosi altari realizzati per la chiesa abbaziale e l’imponente coro tardo-gotico. Nel Seicento i lavori proseguirono con l’ampliamento del chiostro e dei giardini; dal 1735 al 1744 la chiesa medievale fu trasformata in pieno stile tardo-barocco e dal 1771 al 1778 ci fu il completamento della biblioteca.
La secolarizzazione all’inizio dell’Ottocento fu un duro colpo per l’abbazia di Novacella che fu reinvestita dei propri diritti e dei propri beni, anche se ormai ridotti all’osso, nel 1816; solo verso la fine dell’Ottocento la situazione economica migliorò. Occupata stabilmente dai soldati nella grande guerra, venne pesantemente bombardata durante il secondo conflitto mondiale e il restauro definitivo si è concluso nel 1982. Inserita tra le 12 mete della Culturonda, oggi l’abbazia di Novacella è considerata un polo turistico importante per la regione grazie anche al convitto istituito nel 1971, al centro Convegni che offre percorsi di formazione in vari campi dalla salute all’enologia.

 

Informazioni per visitare l’abbazia di Novacella

Abbazia di Novacella
www.kloster-neustift.it

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