Weekend tra le Dolomiti di Brenta

di Luca Beretta
Trentino Alto Adige
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Montagna
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Trekking
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Gruppo del Brenta, Dolomiti. Due giorni di sgambata con un itinerario ad anello che, dal lago di Molveno, sale al rifugio Pedrotti, alla base delle imponenti Cime di Brenta.

Le Dolomiti di Brenta

Ho sempre considerato le Dolomiti di Brenta le cugine “meno importanti” delle più famose Dolomiti che portano il nome di Marmolada, Sella, Cime di Lavaredo etc. Eh, niente, mi sbagliavo di grosso. Queste sono Dolomiti vere, montagne che tolgono il fiato in tutti i sensi: mentre ci sali (letteralmente) e anche mentre ammiri le loro bastionate rocciose. Per scoprirlo ci ho messo solo poche ore e per questo, propongo anche a voi lo stesso giro. Vario, appagante, perfino gustoso e comunque alla portata di chiunque abbia un po’ di confidenza con la montagna.

Primo giorno: dal lago di Molveno al rifugio Pedrotti.

La salita in montagna è la parte più affascinante dell’itinerario: quella che porta con sé tutta la curiosità e la voglia di annusare e scoprire posti nuovi. Come per i viaggi, uguale. Raggiunto il lungolago di Molveno salite in auto in direzione del ponte romano; sulla sinistra dopo le ultime case troverete uno spiazzo sterrato, quel tanto che basta per lasciare l’auto e imboccare il sentiero 326 segnalato sul lato opposto della strada.
L’azzurro del lago richiederà uno sforzo di volontà per voltargli le spalle e infilarsi tra gli alberi, ma poi svanisce in un attimo lasciandovi immersi nel bosco e nei suoi profumi; un mondo parecchio distante da quello di 5 minuti prima. Il sentiero sale proprio dritto e taglia perpendicolare le linee altimetriche con una pendenza decisa che si attenua solo ai ruderi della malga Cedabassa (1.434 m) quando da poco avrete abbandonato gli alberi e il colore del lago tornerà a far capolino, adesso molto più in basso di voi. Il tracciato continua a salire zigzagando tra i prati ai piedi delle rocce della cima Sparaveri incappucciata dalle nuvole, quindi piega a sinistra per aggirare un dosso roccioso e infine a destra, puntando ripido ai 2.223 metri del passo di Ceda. Fermatevi per una sosta, ve la siete meritati: il più è fatto. Davanti a voi si apre l’aspra e meravigliosa Pozza Tramontana, una conca dominata dai 2.809 metri della cima di Brenta Bassa che vi guarda dal lato opposto della vallata. Non è insolito vedere i camosci muoversi agili sulle rocce o sostare sul fondovalle. Ma è già tempo di andare; il sentiero scende leggermente a destra e corre in costa per un tratto, poi sale improvviso di nuovo a destra lungo una traccia che si arrampica tra roccette e detriti franosi sul fianco del monte Daino, dove serve un po’ di attenzione. Guadagnerete così gli ultimi 200 metri di dislivello prima di un breve tratto in falsopiano che porta al rifugio Pedrotti (2.491 m). Sedetevi e ammirate il fascino di questa cattedrale di roccia con la possente parete sud della cima di Brenta Alta (2.960 m) proprio sopra le vostre teste e le insolite placche su cui sorge il rifugio. La sera sarà un momento magico per le luci del tramonto ma anche per la cucina tipica, tutta da gustare.

Secondo giorno: dal rifugio Pedrotti a Molveno

Poi arriva l’ora di scendere. Dopo una ricca colazione, quando in molti saranno già alle prese con corde e moschettoni per arrampicare sulle numerose vie nei dintorni, iniziate la discesa. Da seguire è il sentiero 319 che lambisce il rifugio Tosa pochi metri sotto il Pedrotti e si getta verso valle “seguendo” il cavo della teleferica in un ambiente roccioso che fa spazio ai prati in vista della baita dei Messodi a 1.982 metri. Dopo una sosta per calibrare le ginocchia, il sentiero scende più lento aggirando un costone e punta deciso verso valle con alcuni tratti su un divertente fondo ghiaioso fino alla quiete del prato che precede il rifugio Selvata (1.630 m) al limitare del bosco (ogni volta che scrivo “al limitare del bosco” mi torna in mente la storia dei tre porcellini…). Per un tratto protetti dagli alberi e poi di nuovo sotto il sole, continuate sul 319 scendendo fino al torrente dove vi aspetta il rifugio Croz dell’Altissimo (1.480 m). Da qui parte una comoda mulattiera che attraversa il bosco e perde quota senza troppa fretta lungo la valle delle Seghe fino alla baita Ciclamino dove, al bivio, dovrete tenere la destra del torrente. La strada scende ancora timidamente e propone una nuova biforcazione dove, ancora a destra, camminerete in quota per tornare al punto di partenza.

Scheda tecnica

Partenza e arrivo: lago di Molveno
Dislivello: 1.590 metri
Durata: 5 ore primo giorno, 4 ore secondo giorno
Difficoltà: E – sentiero escursionistico
Segnavia: 326, 319
Periodo: mag-ott

 

Informazioni per il trekking sulle Dolomiti di Brenta

Dolomiti Paganella
www.visitdolomitipaganella.it

Rifugio Pedrotti
www.rifugiotosapedrotti.it

Rifugio Croz dell’Altissimo
www.rifugiocrozaltissimo.it

 

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