Incontro con Ötzi, la mummia del Similaun

di Anna Tremolaterra
Trentino Alto Adige
|
Montagna
|
Musei
|
Dal 1998, Otzi, l’uomo del Similaun, niente di meno che la mummia più antica mai ritrovata al mondo, è la principale attrazione del museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano. E noi siamo andati a trovarlo.

“Piacere, sono Ötzi, la mummia del Similaun”. Magari non sarebbero state proprio queste le parole che avrebbe pronunciato incontrandoci più di 5000 anni fa tra le montagne della val Senales. Oggi però lo possiamo incontrare davvero nelle sale del museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano e anche scoprirne i caratteri del volto grazie a una ricostruzione 3D. Inaugurato nel 1998 come spazio espositivo dedicato all’archeologia della regione subalpina, il museo, dal febbraio 2013, riserva buona parte della sua esposizione permanente all’”Uomo venuto dal ghiaccio”.

Ötzi, la mummia del Similaun: un ritrovamento eccezionale

Barba incolta e brizzolata, pelle cotta dal sole, in pugno un’arma rudimentale, arco e faretra in spalla. Ormai, dopo ben 25 anni di fama e notorietà mondiale sono pochi quelli che ancora non lo conoscono. Il suo corpo mummificato è stato ritrovato casualmente il 19 settembre 1991 da due escursionisti tedeschi nella zona del Giogo di Tisa in val Senales, a 3.210 metri di quota, proprio sotto il massiccio del Similaun, nelle alpi della Ötztal (da qui il nome Ötzi). Al Piano 0 del museo è proprio la storia del ritrovamento e la sua sorprendente eco mediatica che troviamo ricostruita grazie a una miriade di cronache dai media nazionali e internazionali.

I reperti originali

Da quel momento infatti si è aperto uno squarcio sulla vita di un essere umano dell’Età del Rame, sulle sue abitudini e sugli istanti che hanno preceduto la sua morte. Dalla modernissima stanza a temperatura controllata in cui è conservata, la mummia, eccezionalmente integra (sul cui corpo viene spruzzata acqua sterilizzata per favorire la formazione di un sottile strato di ghiaccio superficiale ed evitare le perdite di umidità), continua a fornire un’infinità di informazioni. La si può vedere da vicino attraverso una finestra, in un’area dedicata che si trova al Piano 1 del museo. Il percorso di visita si snoda tra pannelli esplicativi, immagini, filmati e postazioni multimediali interattive che permettono di scoprire quale fosse l’equipaggiamento (lancia, arco e frecce) e l’abbigliamento di Ötzi (gambali in pelliccia e perizoma di pelle di vitello). E nella cosiddetta “Discovery Room” possiamo anche sperimentare i diversi materiali utilizzati dall’Uomo venuto dal ghiaccio: per esempio ricomponendo il recipiente in corteccia di betulla che portava con sé, o indossando la sua pelliccia.

Ma chi era veramente Ötzi?

Al Piano 2 inizia il vero e proprio viaggio nel tempo che ci riporta indietro di 5000 anni. Ci immergiamo nell’habitat alpino durante l’Età del Rame, scopriamo come si coltivava la terra e cosa si mangiava, com’erano i villaggi. Le ricerche raccontano che Ötzi fosse un uomo di circa 45 anni, alto 1,60 metri, di 50 chili di peso, probabilmente un cacciatore che si muoveva fra le montagne solo, isolato dalla comunità. Le radiografie ci dicono che aveva da poco mangiato carne di stambecco, mentre le analisi del DNA svelano che aveva gli occhi marroni e gruppo sanguigno 0 positivo!
Se siamo abbastanza intuitivi possiamo anche tentare di risolvere il “giallo di Otzi“: la freccia conficcata nella spalla sinistra della mummia lascia infatti aperta l’ipotesi di un omicidio!
Si delinea insomma sotto i nostri occhi un profilo sempre più dettagliato dell’Uomo venuto dal ghiaccio. E tutto ciò non fa che aumentare il suo fascino archeologico, che potrà ancora regalarci infinite sorprese…

 

Informazioni per vedere Ötzi

Museo Archeologico dell’Alto Adige
www.iceman.it

Condividi l'articolo su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp
Condividi su email

Cerca altre METE

Scopri le nostre proposte per il weekend in tutta Italia

Cerca altre IDEE

Al mare, in montagna, turismo attivo, di fede, in camper e molto altro ancora

Potrebbe interessarti anche

idee per il tuo weekend?

Lasciaci la tua e-mail
Ogni settimana riceverai le nostre proposte