Se cercate un approdo calmo, carico di tutto il fascino del lago di Como, e magari avete giusto il tempo di “una toccata e fuga”, raggiungere il borgo di Gravedona, magari in battello. Troverete una meraviglia del romanico ad aspettarvi proprio a un passo dall’acqua.
La chiesa di Santa Maria del Tiglio
Edificata nel XII secolo, la chiesa di Santa Maria del Tiglio a Gravedona, deve il nome a una leggenda secondo la quale una pianta di tiglio crebbe sul suo campanile a fine costruzione. La facciata dell’edificio, a fasce di marmo bianco e pietra scura, è abbracciata dal fondale turchese del lago, che ne accresce decisamente il fascino.
Benvenuti nell’”area sacra” di Gravedona, dove sorgono le chiese di Santa Maria del Tiglio, per l’appunto, e di San Vincenzo (XVII sec.). La zona ha un’antichissima tradizione sacra, testimoniata dalla presenza di due are romane, una accanto all’ingresso laterale di San Vincenzo – di cui vale la pena visitare la cripta –, l’altra murata all’interno della chiesa romanica.
La costruzione di Santa Maria del Tiglio porta l’orologio del tempo ben più indietro del Medioevo, al V secolo d. C., quando in questo luogo sorgeva un battistero dedicato a San Giovanni Battista.
Resterete ancor più meravigliati oltrepassando la soglia del portale d’ingresso alla chiesa, la cui facciata si fonde con il possente campanile. All’interno l’atmosfera è sobria ed essenziale. Gli spazi vuoti invitano al raccoglimento, mentre lo sguardo spazia dall’austera pavimentazione agli affreschi sulle pareti. Tra i più significativi, quello raffigurante il Giudizio Universale del XIV secolo, a sinistra dell’ingresso, ma splendido è anche il Crocifisso ligneo risalente al XIII secolo.
Tornerete all’aperto forse un po’ frastornati. Non vi resta che passeggiare alle spalle dell’abside lungo il viale alberato accompagnati solo dalla quieta risacca delle onde. Sulla ponda opposta del lago vi osserva severa l’imponente mole piramidale del monte Legnone, che coi i suoi oltre 2.600 metri sorveglia tutto l’alto Lario…
Cosa vedere nei dintorni
Anche se risulta più spettacolare visto dal lago, fate un salto all’imponente palazzo Gallio che sorge su un promontorio roccioso e domina il paese. Voluto nel 1586 dal Cardinale Tolomeo Gallio a capo delle Tre Pievi di Gravedona, Sorico e Dongo, fu affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi. Le sue quattro massicce torri e le logge disegnano una pianta quadrata probabilmente ispirata a quelle delle ville di delizia di impronta palladiana. Gli spazi interni sono costruiti attorno al salone centrale che occupa due piani ed è oggi sede di convegni e mostre.
Informazioni per visitare Gravedona
Gravedona Turismo
www.northlakecomo.net