Tanti paesaggi in una sola valle
La val Codera regala emozioni e paesaggi diversi: una salita ripida e panoramica, un’aspra gola, baite circondate dai prati, pozze cristalline, profumi del bosco e l’abbraccio dalle creste. La valle è lunga e l’itinerario completo punta dritto dritto al rifugio Brasca, prima tappa del grandioso Sentiero Roma ma, se preferite un’esperienza più dolce, le case in pietra di Codera saranno già un punto di arrivo perfetto.
Da Novate Mezzola a Codera
La partenza per la gita in val Codera e fino al rifugio Brasca inizia nella frazione Mezzolpiano di Novate Mezzola, lungo le rive del suo specchio d’acqua all’ingresso della Valchiavenna e della provincia di Sondrio.
Nella parte alta del paese la strada si spegne in un comodo parcheggio (a pagamento) ma se non siete amanti delle strisce blu e non vi manca la voglia, potrete lasciare l’auto alle scuole e salire a piedi lungo la strada (aggiungendo una quindicina di minuti alla camminata).
L’attacco del sentiero è ben segnalato da cartelli in metallo che indicano 2 ore per Codera e 4 per il rifugio Brasca. Tutto vero!
L’aria fresca del mattino punge la pelle ma il sentiero scalda in fretta perché dai 315 metri della partenza agli 825 di Codera dovrete colmare il dislivello con una salita per lo più a balze e gradini che “non molla quasi mai”.
Tuffatevi nel fresco del bosco seguendo gli zig zag del percorso e lasciatevi sorprendere dal paesaggio mozzafiato che apparirà all’improvviso nei pressi di una cappelletta e, ancor più aperto, poco più in alto. Scattate foto quanto basta mentre riprendete fiato; il paesaggio cambia e la traccia s’infila in una piega selvaggia della valle in cui vi accompagnerà il fragore dell’acqua che scorre impetuoso sul fondovalle tra pareti scoscese.
Prima di un breve tratto in discesa e due gallerie, ecco apparire in lontananza Codera. Ci siete quasi ma dovrete prima scendere qualche rampa di gradoni e risalire fino alle baite di Avedee (770 m) con la chiesetta di Sant’Antonio una vista spettacolare sull’imponente piramide del monte Legnone.
Approfittate della fontana prima di continuare tra gli alberi e, con un’ultima salita, sarete a Codera, piccolo borgo decisamente fuori dal tempo, raggiungibile ancora oggi solo a piedi. Le case di pietra, ben recuperate, raccontano un passato lontano ma anche una comunità viva. Sulla piazzetta vi daranno il benvenuto la chiesa di San Giovanni Battista e il rifugio La Locanda mentre, nel cuore del borgo, fate tappa al rifugio Osteria Alpina con il suo prezioso orto e al museo Etnografico della val Codera che racconta anche la civiltà del castagno.
Verso Bresciàdega e il rifugio Brasca
Superate le case di Codera camminate lungo la strada bianca accompagnati dal torrente che scorre parallelo al percorso e regala meravigliose pozze limpidi e verdissime. Lungo la via troverete cartelli in legno che suggeriscono deviazioni a chi si sposta a piedi (non fattibili in bici); seguendole approfitterete di qualche taglio e attraverserete i borghi di Saline – con il suo piccolo ma affascinante ponte tibetano – e di Piazzo, rendendo la gita più varia e interessante.
Il verde dei prati di Bresciàdega e la sua estesa alpe segnalano l’arrivo a 1.200 metri di quota e all’omonimo rifugio. In leggera salita attraverserete un magnifico bosco inebriati dai suoi profumi fino al ponticello che apre la vista al rifugio Brasca in una conca erbosa circondata dalle cime rocciose del Barbacan e dei Pizzi dell’Oro. Coccolatevi con un piatto tipico prima di tornare a valle lungo lo stesso itinerario o, se avete progetti ben più ambiziosi, fermatevi per la notte e preparatevi ad affrontare i passi in quota che portano in val Masino e lungo il Sentiero Roma.
Scheda tecnica
Partenza: Novate Mezzola (fraz Mezzolpiano)
Arrivo: Codera o rifugio Brasca
Dislivello: 510 m a Codera, 990 metri al rifugio Brasca
Durata: 2 ore a Codera, 4 ore al rifugio Brasca
Informazioni
Rifugio Brasca
Tel. 335.6095213