La nascita dell’oratorio San Fedelino
Scelse un luogo appartato ma suggestivo San Fedele per pregare, meditare e sfuggire alle persecuzioni dell’Imperatore Massimiliano: un piccolo prato all’estremità settentrionale del lago di Como, ritagliato tra l’acqua e le ripide pendici del monte Berlinghera. Per quanto intriso di misticismo, il luogo non mise purtroppo al riparo Fedele dai soldati che l’imperatore inviò per ottenere la sua abiura; Il santo rifiutò di rinnegare il cristianesimo e fu decapitato sul posto. Come si usava al tempo. Era il 286.
Sul luogo del martirio del legionario cristiano venne edificato un sacello e, verso la metà del X secolo, il tempietto che si ammira oggi. Tutto intorno sono cambiate molte cose: il lago di Como, per esempio, si è allontanato e la lingua di terra del Pian di Spagna ha creato l’invaso del lago di Novate Mezzola, in cui si specchia oggi l’oratorio di San Fedelino.
Il diminutivo è la conseguenza delle dimensioni ridotte della costruzione: 6,2 x 4,5 metri, con la facciata addossata alla roccia e l’abside semicircolare rivolta a est. Si tratta del più antico monumento romanico della Lombardia. La relativa difficoltà di accesso e i ripetuti interventi di restauro hanno consentito di salvaguardare la fisionomia dell’edificio e la magia del luogo. Vivo, amato, ma mai troppo affollato.
A piedi o in barca
Il piccolo oratorio si raggiunge via lago o a piedi. Nel primo caso si parte dal molo di Verceia (o di Dascio), e, in pochi minuti di barca, ci si trova al cospetto dell’edificio tra la magia dei riflessi sull’acqua e la vista delle pareti che strapiombano nel lago. Senza fatica. Ma forse senza troppo pathos. Più suggestivo di certo raggiungerlo a piedi e per mettersi in cammino le alternative non mancano.
La via più agevole parte da Casenda, frazione di Samólaco. Lasciata la strada incontrerete ben presto i resti della chiesa di San Giovanni all’Archetto raggiungendo poi nel bosco il fiume Mera che si costeggia in leggero saliscendi quasi fino alla meta. Riparati dagli alberi che rendono fresco il sentiero anche in estate, potrete osservare indisturbati aironi e cormorani; il sentiero non prevede alcuna difficoltà e sarete a destinazione in meno di un’ora.
Se avete maggior dimestichezza con il trekking potete scegliere un percorso più lungo (circa 2 ore e 45 minuti) raggiungendo l’oratorio da sud. In questo caso lasciate l’auto a Dascio imboccando il selciato dell’antica Strada Regina percorsa dai devoti che nel medioevo scendevano dal passo dello Spluga verso Roma. Incontrerete presto il Sasso di Dascio, ottimo balcone panoramico sulla riserva naturale di Pian di Spagna e sulle montagne circostanti; proseguite fino alle case di Borzi oltre le quali il percorso si stringe in sentiero. L’itinerario supera la stretta valle dell’Acqua Bianca con il bel ponte in pietra detto “delle Valene” e risale per tuffarsi poi in una seconda valletta percorsa dal torrente dell’Acqua Marcia dal quale una ripida gradinata in salita porta a un pianoro e a un nuovo tratto scosceso che sbuca al Dosso del Brentaletto. Seguendo il segnavia bianco-rosso iniziate la discesa fino a un bivio dove seguirete l’indicazione per San Fedelino raggiungendo l’Alpe di Teolo e un meraviglioso Belvedere con panorama aperto sull’intero lago di Novate Mezzola. Da qui la traccia scende molto ripida e richiede un po’ di esperienza per affrontare un ultimo tratto tra i grandi massi fino al prato che accoglie il tempietto.
Informazioni per visitare San Fedelino
Trasporto con barca da Verceia o Dascio
Sig. Gianni
Tel: 333.78.07.686
Tempietto San Fedelino
www.valchiavenna.com