Ci sono luoghi, non lontano dalla vita metropolitana, dove i sapori, gli odori, i gesti e perfino le emozioni della tradizione non sono mai venuti meno. Luoghi dove fiumi di latte attraversano la pianura fino a raggiungere abili mani che trasformano in bontà le risorse di una terra generosa. Tra le passioni tramandate da generazioni il lodigiano svela i suoi segreti, lungo le tappe di un itinerario del gusto per gli amanti del formaggio.
Partenza da Lodi Vecchio
A pochi passi da Lodi Vecchio ma già immersa nella campagna incontrerete la basilica di San Bassiano, un gioiellino affiancato da un contesto rurale, tutto da vedere. Consacrata nel 378 da San Bassiano e ricostruita nel XIV secolo secondo lo stile gotico lombardo, ha oggi l’aspetto che la gli ha donato la ristrutturazione eseguita all’inizio del 1900 dopo lunghi periodi di degrado.
Il lodigiano del pannerone
Spostatevi a Caselle Lurani; tra le poche case proverete un piacere autentico entrando nella corte di una cascina di campagna, per ricevere dalla mano dei casari la freschezza di prodotti da poco usciti dagli ambienti di stagionatura. Tutto questo è possibile nei caseifici che continuano a produrre il Pannerone, formaggio senza sale tipico della provincia di Lodi, entrato a far parte, nel 2003, dell’Arca dei Presidi del Gusto Slow Food. Si tratta infatti dell’unico derivato del latte che nel Lodigiano abbia conservato intatta la tecnica di lavorazione di un tempo, che lo distingue da tutti gli altri: prodotto esclusivamente con latte crudo, senza l’aggiunta di sostanze chimico-biologiche di alcun genere.
Una particolarità indicata dal nome stesso, che deriva da “panéra”, panna, latte in dialetto lodigiano. E il suo sapore è davvero dolce e burroso, con un impercettibile retrogusto amarognolo caratterizzato da un’occhiatura diffusa della sua tenera pasta. Per armonizzare il palato con ottimi sapori, raggiungete il caseificio Carena che dal 1924 produce formaggi tipici del lodigiano tra cui proprio il pannerone.
Il castello di Sant’Angelo Lodigiano
Sul percorso verso altri sapori, lasciatevi sedurre da una sosta per scoprire il castello di Sant’Angelo Lodigiano. Costruito nel XIII secolo come presidio militare dai Signori di Milano, passò di mano dai Visconti agli Sforza e fino ai Bolognini a cui si deve uno dei tre musei oggi presenti insieme al museo del Pane e al museo Lombardo di storia dell’agricoltura.
Un caffè in piazza a Borghetto
Fermatevi poi per un caffè o anche solo una foto nel cuore di Borghetto davanti a palazzo Rho, edificio del XV secolo che, in stile tardo-gotico, è decisamente particolare per la sua struttura in mattoni a vista e la facciata su cui spiccano tre finestre decorate in cotto, fregi e formelle oltre alle imponenti sagome dei camini.
Orio Litta e il Granone Lodigiano
La cura nel rinnovo di un contesto rurale, l’armonia dei dettagli, l’abilità nel coniugare tradizione e moderne tecnologie lattiero-casearie, manifestano lo slancio e la sapienza nella produzione di Orio Litta. Fu proprio qui che gli ordini monastici iniziarono a bonificare paludi e acquitrini, convogliando in un avanzato sistema di canali le acque del Lambro e dell’Adda. La pianura così risanata divenne l’ambiente ideale per la produzione di foraggio che alimentò il bestiame da cui si ottennero grandi quantità di latte, perfino in eccedenza rispetto al fabbisogno. Fu così che, per ovviare al “problema” della sua conservazione, fu creato un formaggio dalle caratteristiche uniche, il Granone Lodigiano, dal quale derivò quel prodotto di straordinario apporto energetico e di eccezionale leggerezza consumato sulle tavole di tutto il mondo.
Da vedere, nel piccolo borgo c’è Villa Litta antica dimora nobiliare della seconda metà del XVII secolo mentre, per assaggiare il granone (e non solo) cercate la suggestiva Cascina Marmorina del caseificio Zucchelli e lasciatevi rapire dalla sua Bottega del Gusto. Se siete romantici spingetevi fino alla frazione Sant’Andrea e al Po per godere dei colori di un tramonto sul Grande Fiume.
Il Gorgonzola di Casalupusterlengo
Se preferite un po’ di piccantezza raggiungete Casalpusterlengo e sarete nel posto giusto; la produzione storica che porta in palmo di mano il formaggio erborinato e piccante della Lombardia ruota attorno a questo borgo. Chi se ne intende lo sa, e a tavola non può resistere: il dito goloso affonda in un mare di cremosità, e il palato esalta ogni goccia di gusto. Se avete ancora spazio e voglia di assaggio e di un acquisto, vi aspetta lo spaccio del caseificio Angelo Croce dove lasciarvi indurre in tentazione.
Informazioni
Caseificio Carena
www.caseificiocarena.it
Caseificio Angelo Croce
www.caseificioangelocroce.it
Bottega del Gusto
www.caseificiozucchelli.com