Voglia d’aria, voglia di bici. Pedalare è un modo per rilassarsi e scoprire nuovi angoli; l’itinerario lungo il Naviglio Pavese è dunque un’occasione perfetta per un breve viaggio che racconta storia, cultura, e tradizioni lombarde, dalla metropoli verso la pianura a sud del capoluogo.
La partenza
La ciclabile corre per oltre 30 km quasi rettilinei e pianeggianti, eppure per nulla noiosi. Per iniziare gustando tutto il fascino di Milano, partite dalla rinnovata Darsena di Porta Ticinese, lungo quella che fu una delle più importanti vie di trasporto sull’acqua tra Milano e Pavia. Il distacco dalla città avviene lentamente, sfilando accanto ai localini che ospitano ristoranti e birrerie a cui resistere, almeno all’andata. Dopo un primo breve tratto pedonale, il percorso diventa “molto urbano”; le auto non mancano e serve attenzione. Potete pedalare da subito lungo l’Alzaia oppure scegliere il lato opposto dove la strada è più larga e, se necessario, potrete anche rifugiarvi per qualche tratto sul marciapiede. All’altezza di viale Famagosta saltate in ogni caso sulla destra del Naviglio; da qui i palazzi si diradano e lasciano spazio ai primi parchi urbani.
La ciclabile del Naviglio Pavese
Superato il Lambro arriva finalmente l’abbraccio del verde e, raggiunto Assago, l’Alzaia diventa un privilegio completamente a disposizione dei ciclisti. Oltre la tangenziale è finalmente campagna con i campi coltivati che sono il risultato dell’opera iniziata dai Cistercensi di Bernardo di Chiaravalle che introdussero le marcite.
Dopo il borgo di Moirago, raggiungete le case di Badile dove la ciclabile procede a sinistra dell’acqua fino a Binasco. Qui potete ammirare il castello Visconteo (oggi sede municipale) e un grazioso centro storico se vi piace l’idea di interrompere la vostra cavalcata rettilinea. Superata la SP35 con un sottopasso che asseconda l’unica vera piega del canale, tornate sul dritto fino a Casarile dove la pista incontra le chiuse, il sistema che permetteva ai barconi di superare il dislivello tra il Ticino e Milano, poi perfezionato da Leonardo Da Vinci. Proseguite tra grandi distese di campi coltivati e gli specchi d’acqua delle risaie prima di un’altra deviazione, questa volta imperdibile, a Certosa di Pavia per una sosta alla meravigliosa abbazia dedicata a Santa Maria delle Grazie, voluta da Gian Galeazzo Visconti nel 1396. Il complesso, che raggiungerete imboccando a sinistra il viale alberato della Certosa, comprende la chiesa, gli edifici dei monaci e l’antica residenza estiva di Visconti e Sforza che oggi ospita il museo della Certosa.
L’arrivo a Pavia
Una fascia boschiva vi separa da Borgarello, l’ultimo dei centri agricoli prima dell’abitato di Pavia che si fa notare già da lontano per le sue altissime torri. L’alzaia del Naviglio circonda alle spalle il castello Visconteo, prima di raggiungere le sponde del Ticino a sud-est dell’abitato. A Pavia da vedere c’è molto ma, d’obbligo, sono il ponte coperto sul Ticino, le torri e il Duomo, magari con una sosta in piazza per assaggiare le dolci offelle di Parona.
Scheda tecnica
Partenza: Milano, Darsena
Arrivo: Pavia, Castello Visconteo
Lunghezza: 36 Km
Difficoltà: Facile