Il borgo dipinto di Arcumeggia

di Redazione
Lombardia
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Borghi
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Collina
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Arcumeggia ha poche vie, poche case e pochissimi abitanti ma tanti dipinti sulle facciate delle abitazioni. Non serve un vero itinerario per scoprirla: vi basterà perdervi nello stretto saliscendi delle viuzze per gustarne la tranquillità e la suggestione, quelle del piccolo borgo di montagna sospeso tra le boscose Valcuvia e Valtravaglia. Un paesino come tanti se lo si guarda sulla carta e invece ci si sbaglia. E di grosso.

Gli anni Cinquanta

600 metri di quota e tanto verde attorno; quello dei boschi che ricoprono la valle tra il monte Nudo e il monte della Colonna che sbuca una decina di chilometri più in là sulle rive della sponda varesina del Lago Maggiore. Anche se le sue origini sembrano risalire addirittura all’epoca romana e a un tempo in cui gli eserciti creavano accampamenti tentando di valicare le Alpi, passeggiando tra le sue stradine selciate ci si accorge subito che qui è soffiato un vento diverso. Un vento che si è lasciato alle spalle qualcosa di molto particolare: gli affreschi di una delle gallerie d’arte all’aperto più suggestive d’Italia.
Colpita negli anni Cinquanta da un fortissimo spopolamento, Arcumeggia diventò – a partire dal 1956 – il paese dei “Pittori in vacanza“, ovvero il luogo frequentato da tutti quegli artisti che desideravano passare un po’ di tempo qui, invitati dalle istituzioni locali, a dipingere le mura esterne delle case per rendere il borgo più vivo e colorato, attirando così l’attenzione dei turisti. Un movimento che ha lasciato un segno e reso unico il paese; forse una predisposizione all’arte che era rimasta nell’aria, per aver già dato i natali allo scultore Giuseppe Vittorio Cerini (1862-1935), artista apprezzato in Italia e all’estero di cui si possono ammirare una piccola gipsoteca nel cortile della casa di origine e due opere in marmo nel piccolo cimitero.

Tra i vicoli di Arcumeggia

Il primo pittore ad arrivare quassù fu Achille Funi, che dedicò agli abitanti una dolcissima Madonna inscritta in una piccola edicola alle porte del paese. Venne poi la volta Gianfilippo Usellini, che realizzò il Ritorno dell’emigrante, nella speranza che un giorno, il borgo, tornasse a ripopolarsi come un tempo; aspettativa che, pochi anni dopo, Giuseppe Migneco cancellò dipingendo una malinconica Partenza dell’emigrante! Da allora, anno dopo anno, tema dopo tema, mentre le case si coloravano sempre più, l’abitato appariva più animato, almeno durante la bella stagione. Tra gli affreschi sono ancora presenti personalissime interpretazioni della vita del montanaro, ritratti di santi e di antichi abitanti, rappresentazioni di mestieri ormai scomparsi, scene religiose e riproduzioni di paesaggi, fiori e animali del luogo.
Fate un salto all’antica Casa del Pittore, che conserva i bozzetti e le prove degli affreschi dei tanti artisti passati da qui e che oggi ospita corsi pittura e non mancate via degli Allievi, dedicata proprio a quanti hanno partecipato ai corsi di affresco. Troverete anche una sede espositiva, la cosiddetta “Sangalleria“, in cui si organizzano ogni anno eventi artistico-culturali. All’ingresso dell’abitato, a fianco alla chiesa di Sant’Ambrogio, fermatevi a vedere la Via Crucis dipinta da undici artisti.
Se il giro in paese vi ha messo voglia di camminare, potrete seguire i cartelli che indicano l’Anello Valcuviano e camminare fino a San Martino che raggiungerete in circa 1 ora e 45 minuti; se invece vi ha messo appetito, cercate la locanda del Pittore e scegliete tra i piatti tipici del loro gustoso menu, giusto per aggiungere un altro colore alla visita!

 

Informazioni per visitare Arcumeggia

Proloco Arcumeggia
www.arcumeggia.it

Locanda del Pittore
Tel. 0332.65.01.16

Comune di Casalzuigno
www.comune.casalzuigno.va.it

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