Consonno, Las Vegas fantasma

di Luca Beretta
Lombardia
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Borghi
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Collina
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Una storia incredibile quella di Consonno, piccolo nucleo rurale diventato cittadina dei divertimenti e quindi paese fantasma…

Una manciata di case e cascinali, una chiesetta. Un piccolo nucleo come tanti tra i primi rilievi che si alzano a separare la pianura brianzola dalle montagne lecchesi. In mezzo i laghi: da un lato Annone e dall’altro Garlate e Olginate, sui quali ci si affaccia proprio da Consonno.

Consonno, attrazione fantasma

Seguite il nastro attorcigliato della strada che sale tra i boschi del monte di Brianza e lo raggiungerete. Se state pensando al tipico borgo di montagna rimarrete forse un po’ delusi mentre sarete “entusiasti” se cercate l’inaspettato. In ogni caso, è certo, rimarrete sorpresi. Si perché le cascine e le stalle del paese non ci sono più, e nemmeno i pochi abitanti che vivevano qui fino al 1962 quando il conte Mario Bagno, imprenditore immobiliare, immaginò di trasformare completamente questo luogo. Fu così che acquistò l’intero borgo e fece radere al suolo tutti gli edifici ad eccezione della chiesetta di San Maurizio e del piccolo edificio che ancora oggi la affianca, la casa del Cappellano. L’idea fu quella di costruire una piccola Las Vegas immersa in un paesaggio bellissimo e facilmente raggiungibile dall’élite di Milano: la città dei Balocchi. All’idea seguirono i fatti, tanto che nel 1968 la cittadella del divertimento e del benessere, fu inaugurata. Va detto, qualche problema di stabilità del terreno e qualche frana rallentarono i lavori, ma tutto arrivò a compimento. E così, poco distante dalla cinquecentesca chiesetta, sorsero una lunga galleria commerciale dallo stile vagamente arabeggiante, un lussuoso hotel, sale da ballo e sale gioco. C’è altro? Si, certo, costruì anche un castello

Sarà per la stravaganza, sarà per l’”esclusività”, il richiamo funzionò e vide alcuni anni di discreto successo in cui venne frequentata anche da personaggi televisivi piuttosto conosciuti.
Poi fu una frana più importante, nel 1976, a danneggiare la città dei Balocchi e la strada costruita per raggiungerla, riportando la quiete tra i boschi. Gli edifici furono abbandonati al loro destino e iniziò una seconda trasformazione, inarrestabile ma a suo modo affascinante, verso il destino di paese fantasma. E così lo troverete oggi, con la chiesetta ancora lì, che guarda su scheletri variopinti, balaustre un po’ malinconiche e lo strano minareto.

Se siete curiosi o affascinati, per arrivare a Consonno cercate la strada che lo raggiunge da Villa Vergano e vi porterà a circa 1 km dal paese dove una sbarra vi permetterà una breve passeggiata. Vi segnaliamo che la proprietà è privata e gli edifici non sono sicuri pertanto raccomandiamo la massima attenzione…

Informazioni

www.consonno.it

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