All’abbazia di Santa Maria di Cerrate

di Redazione
Puglia
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Luoghi di fede
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Immersa nelle campagne pugliesi dominate da ulivi e frutteti, c’è l'abbazia di Santa Maria di Cerrate, gioiello del romanico, che il FAI gestisce insieme al piccolo complesso che ospita anche il museo della Arti e delle Tradizioni popolari del Salento.

Non troppo lontano dal mare blu delle coste pugliesi ma in un ambiente di campagna altrettanto profumato e suggestivo tra i paesi di Casalabate e Squinzano, vi proponiamo una visita all’abbazia romanica di Santa Maria di Cerrate, luogo di culto e masseria storica della Puglia.

La storia dell’abbazia

L’immancabile leggenda narra che venne fondata dal Re Tancredi di Altavilla a cui apparve la Madonna dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta; la storia invece ne attesta la costruzione al XII secolo. In seguito a successivi ampliamenti, in breve tempo divenne uno dei più importanti centri religiosi dell’Italia Meridionale. Un’altra data certa è quella del 1531, anno in cui il piccolo complesso, formato anche da stalle, un pozzo, un mulino e due frantoi, passò all’Ospedale degli Incurabili di Napoli.
La data 1711 invece segna invece l’inizio di un triste abbandono in seguito al saccheggio per mano dei pirati turchi, che si protrasse fino al restauro del 1965 a seguito del quale fu inaugurato anche il museo delle Arti e delle Tradizioni popolari del Salento. Nel 2012 il complesso viene affidato alle cure a alla gestione del FAI.
La sobrietà degli esterni e della pietra è arricchita da uno straordinario portale sormontato da un’arcata con altorilievi di grande qualità che riproducono scene del Nuovo Testamento e un monaco in preghiera mentre gli affreschi che un tempo decoravano gli interni, potrete ammirarli nel vicino museo.
Oltre al museo, attorno alla chiesa si trova un porticato, la Casa Monastica e un fabbricato del XVI secolo oggi adibito a sala espositiva. L’abbazia non era infatti semplicemente un centro religioso ma anche produttivo immerso in un paesaggio ricco di oliveti, alberi da frutto e coltivazioni in cui erano certamente presenti due frantoi ipogei e pozzi di raccolta dell’olio.

Informazioni per l’abbazia di Santa Maria di Cerrate

Abbazia di Cerrate – FAI
www.fondoambiente.it 

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