5 laghetti da non perdere in Valchiavenna

di Redazione
Lombardia
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Osservati da vette aguzze o circondati da verdi pianori, tra le montagne della Valchiavenna si nascondono piccoli laghetti alpini, mete suggestive per un trekking. A ricompensarvi della salita troverete grandi panorami, meravigliosi ambienti d’alta quota e i mille riflessi degli specchi d’acqua.

Da sud a nord abbiamo scelto 5 trekking in Valchiavenna che hanno come punto d’arrivo altrettanti bellissimi laghetti alpini per un’immersione totale nella natura e nel silenzio delle montagne. Perfetti per una gita in giornata o per un intero weekend se vi piace l’idea di trascorrere una notte coccolati nei rifugi.

Lago dell’Acquafraggia

In questo itinerario troverete tutta la bellezza della Valchiavenna! Cascate, torrenti, pozze cristalline e boschi; un borgo in pietra, una bella vallata e un ambiente d’alta quota con il lago. Di certo l’itinerario è lungo e copre un dislivello importante perciò dovete essere ben allenati o affrontarlo in due giorni.
L’itinerario inizia a Borgonuovo di Piuro (405 m) sulla strada che collega Chiavenna con il passo del Maloja. A destra delle cascate due sentieri salgono verso il borgo di Savogno. Potrete scegliere se percorrere la bellissima mulattiera selciata o il più vario Sentiero delle cascate; in questo caso, la traccia sale decisa tra massi e gradoni e raggiunge un fantastico punto panoramico con possibilità di sosta sul fianco della cascata. Incontrerete alcune scalinate che agevolano la salita nel bosco e quindi una radura con un bivio; tenete la sinistra e arriverete a un piccolo ponte in stile tibetano (stabile e sicurissimo) grazie a cui superare il torrente. Salite fino a quando il bosco lascia il posto ai prati e alla mulattiera che raggiunge le case di Savogno (932 m) dove fare una prima sosta ma anche mangiare e pernottare al rifugio Savogno. La traccia riprende alle spalle delle baite e sale in costa con una pendenza moderata fino all’imbocco della valle dell’Acquafraggia dove vi aspetta il nucleo di Sant’Antonio (1140 m). Proseguite ancora dolcemente lungo il sentiero che costeggia il torrente fino alla testata della valle dove la traccia piega a sinistra nei pressi di Alpiggia (1400 m). Lasciata la conca erbosa dovrete affrontare un’intensa serie di tornati e un traverso per raggiungere le baite di Ponciagna (1940 m) da cui puntare al valico che immette nella conca che ospita il lago dell’Acquafraggia (2043 m) in un ambiente di rara suggestione ai piedi della cima di Lago (3082 m).

Scheda tecnica

Partenza: Borgonuovo di Piuro
Arrivo: Lago dell’Acquafraggia
Dislivello: 1638 metri
Durata: 4 ore e 30 minuti
Difficoltà: E – sentiero escursionistico
Segnaletica: a bandiera rosso-bianco-rosso
Periodo: da giugno a ottobre

Lago del Truzzo

Se cercate un luogo appartato dove l’asprezza della roccia accoglie la lucentezza dell’acqua, salite al Truzzo; la suggestione aumenterà dopo aver percorso la spettacolare mulattiera selciata costruita durante i lavori per la realizzazione della diga e, ancor più, dopo una notte nel piccolo rifugio a un passo dalle rive.
Da San Giacomo Filippo sulla SS 36 che percorre la Valchiavenna salendo al passo dello Spluga, seguite le indicazioni a sinistra per Olmo/San Bernardo fino al parcheggio della centrale idroelettrica dove abbandonare l’auto e imboccare il sentiero (ca 1050 m). Da qui camminate alti sul torrente in leggera pendenza fino a Sant’Antonio (1200 m) e raggiungete Drogo dove trovate l’ottimo agriturismo “Dai Camuscin”. Continuate verso Caurga (1280 m) ma senza raggiungerla; all’altezza del primo gruppo di baite, infatti, seguite le indicazioni per il sentiero lastricato che sale a destra. Vi troverete a percorrere una serie di tornanti in una fitta boscaglia di cespugli in netta salita; poi il sentiero spiana brevemente per tornare a salire ripido abbandonando la vegetazione lungo il tratto meglio conservato della suggestiva mulattiera che, tra grandi massi granitici, raggiunge l’alpe Cornera (1920 m). Proseguite ancora in pendenza tenendo la sinistra fino all’edificio di controllo dell’invaso e, all’altezza della piattaforma per l’atterraggio degli elicotteri, girate a destra lungo la scalinata che porta al lago del Truzzo (2080 m). Per raggiungere il rifugio Carlo Emilio transitate sulla diga e imboccate il sentiero a destra che porta al lago Nero (1150 m). Se deciderete di fermarvi a dormire in quota, il giorno successivo potrete scoprire il lago del Forato (1420 m), il lago della Croce (1525 m) e il lago del Fermo (2520 m) tutti nella conca glaciale sorvegliata dagli imponenti massicci del Pizzo Forato e del Pizzo Quadro.

Scheda tecnica

Partenza: Centrale idroelettrica di Olmo/San Bernardo
Arrivo: Lago del Truzzo
Dislivello:1030 metri
Durata: 3 ore
Difficoltà:  E – sentiero escursionistico
Segnaletica: frecce metalliche bianco-rosso e vernice sui massi
Periodo: da maggio a ottobre

Lago Angeloga

Il sentiero per arrivare al lago Angeloga è alla portata di tutti; ancor più la conca verde che circonda il lago dove anche i più piccoli possono scatenarsi in mille scoperte mentre sarete intenti ad assaggiare i piatti del rifugio. Consigliato per le famiglie!
Arrivati a Campodolcino lungo la SS 36 che porta al passo dello Spluga, seguite a destra le indicazioni per Fraciscio fino al termine della strada asfaltata che supera l’abitato (1420 m). Lasciata l’auto imboccate lo sterrato che si snoda sul fondovalle costeggiando il torrente Rabbiosa; la mulattiera si trasforma presto in sentiero e dopo aver superato in falsopiano un rado bosco, raggiunge le panchine in pietra presso un belvedere (1550 m). Qui inizia la salita “vera” con una serie di tornanti e gradoni fino alla curva dove si trova una croce in ferro (1920 m); il sentiero si riavvicina al torrente e sale gradualmente verso la valletta che vi porterà al pianoro con la conca del lago Angeloga (2039 m) e al piccolo alpeggio con il rifugio Chiavenna. Sorvegliati dalla mole del pizzo Groppera e del pizzo Stella, se vorrete estendere l’itinerario, potete scoprire altri specchi d’acqua salendo in direzione del passo di Angeloga, fino al lago Nero e al lago Caldera attorno a quota 2350 metri.

Scheda tecnica

Partenza: Fraciscio
Arrivo: Lago Angeloga
Dislivello: 619 metri
Durata: 1 ora e 45 minuti
Difficoltà:  E – sentiero escursionistico
Segnaletica: a bandiera rosso-bianco-rosso
Periodo: da maggio a ottobre

Laghi di Baldiscio

Una cascata, un bosco e una valletta sospesa in cui restare incantati sulle rive del lago davanti a un panorama da favola.
Ancora sulla SS36 che attraversa la valchiavenna in direzione nord, incontrerete l’abitato di Isola dove svoltare a sinistra verso le frazioni Canto e Stabisotto fino a raggiungere il nucleo di Ca’ Raseri (1488 m). Lasciata l’auto potrete scegliere se attraversare il torrente e proseguire sulla strada (che diventa sterrata e si snoda lungo il torrente) o salire due tornanti e seguire le indicazioni per il sentiero della cascata che si ricongiunge più avanti con l’altro itinerario. In ogni caso camminerete tra i boschi della val Febbraro percorrendone il fondovalle fino ai 1600 metri di quota dove un ponticello vi porterà sul versante opposto. La traccia procede ora in salita decisa fino alle baite di Borghetto (1897 m) che si oltrepassa uscendo dalla vegetazione per proseguire fino al casolare superiore; tenetevi a sinistra ignorando le tracce che conducono ai pascoli e continuate su un lungo traverso che risale le praterie della parte alta della vallata. Raggiunto il corso dell’emissario risalite il pendio per entrare nella verde conca erbosa con l’ampio bacino del lago Grande (2203 m). Seguendo i segnavia in vernice sui massi, lasciate il lago a sinistra (salendo) per arrivare alla conca che ospita il lago del Mot (2353 m) sui pianori ai piedi dei crinali rocciosi che segnano il confine con la Svizzera. Panorama esagerato!

Scheda tecnica

Partenza: Ca’Raseri
Arrivo: Lago del Mot
Dislivello: 865 metri
Durata: 2 ore e 45 minuti
Difficoltà:  E – sentiero escursionistico
Segnaletica: a bandiera rosso-bianco-rosso
Periodo: da maggio a ottobre

Lago degli Andossi e lago Emet

L’itinerario della tranquillità. Giusto per sgranchirsi le gambe con il privilegio di un paesaggio superbo di laghi circondati dal verde dei pascoli e dalle severe vette di confine.
Raggiunto il lago di Montespluga procedete in direzione del passo fino in località Suretta (1906 m). Il primo tratto del percorso coincide con la strada sterrata di servizio alla piccola cava che si trova ai piedi del Pizzo Spadolazzo. Percorretela fino a un bivio (2058 m) dove incrocia una mulattiera da imboccare girando a destra per raggiungere il vicino lago degli Andossi (2040 m) poco sotto la strada. Scattate una panoramica sul lago e le vette di confine per poi ripercorrere il crinale erboso degli Andossi lungo la traccia dell’andata fino al bivio; qui tornate a salire fino ai piedi della cava dove a un nuovo bivio (2106 m) troverete le indicazioni per il rifugio Bertacchi. La traccia diventa un sentiero che si snoda in costa lungo la testata della valle del torrente Scalcoggia e raggiunge con una pendenza davvero minima il dosso con il rifugio Bertacchi (2168 m) e la conca del lago Emet (2144 m) pochi metri sotto. In alternativa, con un percorso un pochino più lungo, potrete salire al lago Emet da Madesimo; in questo caso il sentiero inizia dalla località Macolini (1656 m) e percorre il fondovalle seguendo il corso del torrente fino ai tornanti che puntando alle cascate sulla sinistra orografica della vallata e risalgono in maniera ripida alla colma che delimita il bacino del lago.

Scheda tecnica

Partenza: Lago di Montespluga – loc Suretta oppure Madesimo loc Macolini
Arrivo: Lago Emet
Dislivello: 238 metri da Montespluga, 488 metri da Madesimo
Durata: 55 minuti da Montespluga e 1 ora e 20 minuti da Madesimo
Difficoltà:  E – sentiero escursionistico
Segnaletica: a bandiera rosso-bianco-rosso
Periodo: da maggio a ottobre

Informazioni per visitare i laghetti alpini della Valchiavenna

Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna
Tel. 0343.37.485
E-mail: consorzioturistico@valchiavenna.com
www.valchiavenna.com

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