Ambienti diversi ma montagna vera. Difficili da immaginare quando lascerete Domaso e la riva del lago di Como, per entrare nella valle di Livo che, con una strada nascosta nel bosco, vi porterà fino alle case di Dangri. Poi zaino in spalla, boschi, alpeggi, torrenti e pascoli fino alle guglie che chiudono il lago Darengo, meraviglioso punto d’arrivo da gustare con calma in un weekend.
Il sentiero verso il lago Darengo
Raggiunte le isolate baite di Dangri immerse nel bosco (659 m), dimenticate l’auto e, dopo il primo scatto alle pozze azzurrissime del torrente, superate il ponte in pietra miracolosamente sopravvissuto alla disastrosa alluvione del 1987, e salite tra i castagni lungo una ripida mulattiera. In breve raggiungerete il seicentesco santuario della Madonna di Livo, che appare quasi all’improvviso. Prendete fiato e tornate a salire in marcata pendenza, fino ai verdi pascoli con le baite della località Baggio (930 m) dove vi aspetta una fontana per rinfrescarvi e fare una prima sosta. Il piccolo borgo, abitato fino agli anni ’50 e poi abbandonato, riprende lentamente il suo antico fascino con molte abitazioni che sono state ristrutturate.
Superati i prati dell’alpe si apre la vista sul profondo solco della val Darengo dove sarete in compagnia dei suoni del bosco e delle cascate che, dal versante opposto, si gettano a valle. La traccia si fa pianeggiante e procede in costa sul lato sinistro idrografico scendendo al ponte di Borgo (968 m) ai piedi del pizzo Ledù e del pizzo Rabbi. Attraversato il corso d’acqua raggiungerete le baite di Borgo (1.069 m) altro luogo affascinante lungo l’itinerario. Ignorata la deviazione che conduce al lago Ledù, continuate sul versante destro orografico all’ombra del bosco mantenendovi paralleli al torrente e guadagnando quota lentamente. Superate alcune radure arriverete al ponticello in sasso (1.250 m) oltre il quale sorge il rifugio Pianezza; tra larici, abeti e cespugli di rododendri, camminate fino a un’ampia conca con alcune cascinette: l’Alpe Darengo a quota 1.378 metri. Oltre i prati, una bastionata rocciosa chiude la valle e lascia intuire sulla destra il bacino del lago. Seguendo il segnavia bianco-rosso iniziate l’ultimo tratto di salita lungo un costone piuttosto ripido che non lascia tregua fino al piccolo rifugio Darengo. Ancora pochi metri e, attraversando l’emissario del lago sarete sul poggio dove sorge Capanna Como e circondati da pareti rocciose e creste frastagliate, alla conca con il lago di Darengo (1.781 m), unico laghetto alpino della provincia di Como.
Se preferite godervi la sera e diluire la fatica in due giorni, potrete pernottare a Capanna Como che dispone di un locale cucina e 23 posti letto. L’accesso alla struttura che è affidata in autogestione, è prenotabile esclusivamente online e l’apertura del rifugio avviene attraverso un codice di sblocco trasmesso al momento della prenotazione.
Da vedere nei dintorni del lago Darengo
Se non vi piace l’idea di tornare per lo stesso sentiero, valutate l’idea di salire fino alla bocchetta di Correggia (2.201 m) e scendere attraversando per intero la bella val Bodengo il cui solco termina a Gordona (283 m) nella piana di Chiavenna. In questo caso, misurate le vostre forze per la lunga discesa, e tenete conto di organizzare da Gordona un rientro fino alle case di Dangri (circa 40 km e 1 ora d’auto).
Scheda tecnica
Partenza: Dangri (659 m)
Arrivo: lago Darengo (1.781 m)
Dislivello: 1120 metri
Durata: 4 ore e 30 minuti
Segnavia: vernice bianco-rosso
Periodo: da maggio a ottobre
Difficoltà: EE – sentiero escursionistico esperti
Informazioni
Capanna Como
www.caicomo.it