Se il termine “Alta Via dei Monti lariani” suona alle vostre orecchie come qualcosa di terribile ed evoca montagne inaccessibili e salite destinate a pochi eletti, assaggiate questa camminata lungo la dorsale del lago di Como. Scoprirete che a un’ora da Milano si trova un percorso privo di difficoltà tecniche e alla portata di tutti, che vi porterà in quota – ma nemmeno troppo – offrendovi però panorami inediti e qualche buona sorpresa.
Alle origini del nome
Compreso nel tratto lombardo del Sentiero Italia, l’Alta Via dei Monti Lariani deve il nome a quei mûnt (accezione dialettale di “monti”) che ancora oggi collega. Qui i pastori portavano le bestie a pascolare nelle stagioni di mezzo prima di caricare gli alpeggi in estate e, proprio lungo questo percorso, si spostavano anche per trasportare i prodotti tra le alpi e fino a Como, nonostante la via di comunicazione principale rimanesse la Via Regina lungo la riva del lago.
Segnavia e tappe dell’Alta Via dei Monti Lariani
Originariamente ideata per essere percorsa in sole 4 lunghe tappe, l’Alta Via è stata recentemente riproposta – nell’ambito del progetto di ripristino delle Antiche Vie attorno al Lario – per essere suddivisa in 7 tappe decisamente più fruibili. A distinguere l’itinerario incontrerete dunque targhette in metallo a bandiera rosso-bianco-rosso che riportano i numeri da 1 a 4 secondo la prima suddivisione, ma anche altri segnavia: vi guideranno cartelli in metallo su paline e, in alcuni tratti, specie nei boschi, vi saranno utili anche le grandi frecce gialle che indicano le località.
Potrete segmentare il percorso a piacere ma informatevi sull’apertura dei rifugi.
Tips and tricks
Anche l’attuale divisione del percorso prevede tappe piuttosto lunghe, in quanto partenza e arrivo consigliati sono sul lago o a fondovalle; questa è di certo un’ottima soluzione se vi piace l’idea di cenare in un ristorantino sul lago o se vi restano energie per visitare i borghi sulla riva. Oppure se preferite il comfort di un albergo all’accoglienza dei rifugi. Se invece preferite limitare la fatica e non tornare ogni sera “nella civiltà”, il nostro consiglio è quello di camminare mantenendovi il più possibile in quota; eliminerete così diversi tratti che portano a valle e i relativi dislivelli, spesso importanti.
Se avrete modo di vedere Como anche in altre occasioni, vi suggeriamo di iniziare a camminare almeno da Cernobbio, se non direttamente dal monte Bisbino per risparmiare dislivello, ore e fatica (in questo caso però, informatevi su come tornare all’auto con i mezzi al termine del trekking).
Ultima riflessione: anche se il percorso si snoda lungo mulattiere o sentieri che non richiedono particolari abilità, è bene tener conto che si tratta di un cammino in montagna. Scarponcini ai piedi dunque e borraccia con scorta d’acqua; in alcune tappe, specie in estate, potreste trovarvi con la gola secca e non incontrare un rivolo per ore. Anche una torcia frontale vi aiuterà al calare della sera nel fitto dei boschi…
Per descrivere in maniera compiuta l’intero trekking ci vorrebbe un’intera guida (infatti c’è) e quindi ci limiteremo a raccontarvi l’itinerario per sommi capi. Troverete però tutti i riferimenti sul sito www.leviedelviandante.eu (online da luglio 2020), dove potrete scaricare le descrizioni complete, tempi, distanze, altimetrie e, se siete tecnologici, anche i tracciati gps realizzati da noi e pronti per il vostro navigatore.
Finalmente si parte!
1 Como – Schignano
Raggiungere in auto la quota del monte Bisbino non vi farà perdere che qualche tratto di mulattiera selciata ma vi lascerà tutto il gusto del saliscendi lungo la dorsale. Il sentiero attraversa un bosco di faggi e raggiunge il rifugio Bugone e il primo panorama sul lago; qui incrocerete la mulattiera che prosegue in costa superando il rifugio Murelli e il rifugio Binate da cui dovrete scendere su sentiero fino alla colma omonima tra i pascoli. A destra si stacca la traccia verso Schignano e l’arrivo della prima tappa; rimanendo in quota invece, aggirate l’inconfondibile sagoma del Sasso Gordona (sosta alle costruzioni della Linea Cadorna) e fermatevi al rifugio Prabello, una delle ex caserme della Guardia di Finanza che sorvegliavano il confine con la Svizzera.
2 Schignano – San Fedele
Vi aspetta la ripida e ombrosa discesa verso il Pian delle Alpi, dove troverete prati e sole ottimi per un po’ di relax. Poi via di nuovo verso il bosco per tagliare in costa il fianco del Pizzo della Croce e arrivare al rifugio Giuseppe e Bruno, ormai solo un ristorante dove, va detto, non siamo stati trattati troppo bene, forse perché avevamo uno zaino in spalla… Una traccia in costa supera le pendici del monte d’Orimento e vi riporterà nella civiltà e all’asfalto. Da qui dovrete scendere dolcemente ma a lungo fino a San Fedele.
3 San Fedele – Lenno
Lungo una mulattiera nel bosco con qualche scorcio sul lago di Lugano dovrete aggirare il monte Luria raggiungendo il roccolo La Zerla e i resti delle baite di Bassetta sulla dorsale tra Lario e Ceresio con un panorama magnifico sulle Alpi fino al monte Rosa. Ancora tra gli alberi arriverete all’alpe Colonno con vista sul lago di Como e al rifugio Boffalora. Fermatevi qui o salite al rifugio Galbiga per la notte; scendete a Lenno solo se decidete di prendervi una giornata di relax e vedere, per esempio, villa del Balbianello. Altrimenti sappiate che vi aspetta una discesa di quasi 1.000 metri lungo uno stradello asfaltato e sappiate che dovrete rifarla in buona parte la mattina successiva.
4 Lenno – Plesio
Tagliate le pendici del monte di Tremezzo e dirigetevi verso il selvaggio vallone di Bolvedro ai piedi del monte Crocione dove si imbocca la strada militare che porta a una spettacolare galleria nella roccia scavata negli anni della Prima Guerra Mondiale. Da qui scendete sui tornanti tra le baite incontrando una freschissima sorgente fino a Paullo e alla località Croce dove vi troverete ad attraversare il campo del golf club Menaggio. Lungo la strada dovrete poi superare la val Menaggio per riprendere quota tra boschi e pascoli fino a Plesio.
5 Plesio – Garzeno
Superate le case di Breglia proseguite verso i monti di Carcente e il terrazzo panoramico con le baite ordinate del Treccione alternando boschi a pascolo fino alle chiesette di San Domenico e San Bernardo con viste aperte sull’alto Lario con il Pian di Spagna e il monte Legnone. Al termine di una ruvida discesa vi attendono le case di Garzeno.
6 Garzeno – Peglio
Lasciata la valle Albano camminate fino a imboccare la profonda valle del torrente Liro da percorrere interamente superando i numerosi gruppi di baite fino a ritrovare la strada al Dosso del Liro sul versante opposto dove, continuando tra i prati sbucherete alle spalle della chiesetta della Madonna del Gorghiglio nei pressi di Peglio.
7 Peglio – Sorico
Lungo la strada raggiungete le case di Livo e, al termine della carrareccia, il meraviglioso ponte di Dangri con un crotto. Sempre nel bosco prendete quota fino a Trobbio uscendo dalla valle di Livo e affacciarvi nuovamente sul lago attraverso Montalto e Fordeccia da cui lo sguardo abbraccia tutto il bacino. Dopo una meritata pausa inizia la lunga discesa verso Sorico che raggiungerete dopo un’ultima sosta alla chiesetta di San Miro.
Informazioni per un trekking sull’Alta Via dei Monti Lariani
Le Vie del Viandante
www.leviedelviandante.eu