In moto nella Locride

di Tiziana Crimella
Calabria
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Borghi
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Collina
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Mare
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Moto
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Un itinerario per guidare affacciati sul mare della Locride, senza tralasciare qualche puntatina all’interno, lungo le fiumare. Per scoprire una Calabria inedita e selvaggia.

Un giro in moto nella Locride?

Dal vivace caos di Reggio Calabria, una statale ampia e monotona si spinge a sud e continua, sempre più deserta e solitaria, fino alla punta più estrema della regione. A Melito di Porto Salvo un cambiamento di rotta vi farà scoprire la costa più affascinante e selvaggia della Calabria, dov’è bello esserci (ed essere quasi i soli turisti) e dove potrete ancora respirare aria di Magna Grecia. Scoprirete allora che un giro in moto nella Locride è più che un semplice itinerario su due ruote  ma un’esperienza tutta da godere tra piccole realtà e un sacco di sapori.

La costa dei Gelsomini

La costa dei Gelsomini inizia a Palizzi Marina, comprende numerose aree archeologiche, anche visibili liberamente, e si allunga per 90 chilometri tra piantagioni di bergamotto, gelsomini e frutteti fino a punta Stilo, appena oltre il sito di Kaulon, sul mare di Monasterace. E se questa vasta porzione di paesaggio può sembrarvi “vuota”, rimarrete sorpresi dallo scoprire quante attività culturali ed eventi tradizionali riaccendono di suoni, colori, sapori, gli antichi borghi sopiti. Uno fra tanti, Paleariza è il festival di musica e di cultura etnica della Calabria greca; si tiene da vent’anni nelle piazze di molti comuni, tra cui Africo, Bova, Bagaladi, Melito di Porto Salvo e Pentedattilo, e propone musica e rassegna cinematografica ogni anno con un tema diverso. A Caulonia, nel mese di agosto va in scena il famoso Tarantella Festival, mentre una tra le maggiori rassegne di jazz si tiene nell’anfiteatro ai piedi del castello di Roccella Jonica: è Roccella Jazz, imperdibile se capitate da queste parti in agosto.

La Magna Grecia

Capo Spartivento, col suo faro bianco abbagliante, sorge nel punto esatto del promontorio di Eracle, quello che già i greci individuarono come l’ultimo rivolto a mezzogiorno. Più avanti, a capo Bruzzano, l’antico nome di promontorio Zeffirio ricorda che i greci vi sbarcarono attratti dal venticello “Zefiro”, cioè gentile. Tre chilometri prima di giungere a Locri, incontrerete l’area archeologica di Locri Epizefiri, la cui città antica è sopravvissuta proprio grazie alla lontananza da Locri. Parti delle mura difensive, che si allungavano per sette chilometri, sono ancora oggi visibili, come la necropoli che si sviluppava al di fuori di esse. Il santuario di Persefone è il meglio conservato tra i templi rinvenuti ed è ricco di terrecotte, pinakes, frammenti di vasi e iscrizioni. L’area di Kaulon, pure molto estesa e direttamente affacciata sul mare, comprende il santuario di punta Stilo, la Casamatta e la Casa del Personaggio Grottesco.

Il borgo incantato di Gerace

Parte proprio dall’abitato di Locri la strada panoramica che si inerpica verso il passo di Ropolà. Nemmeno una decina di chilometri di curve e arriverete a Gerace, gioiello di architettura normanna e bizantina su una roccia che domina la costa. Il borgo dovete “camminarlo”: lasciate la moto e subito verrete avvicinati da gente curiosa e, al tempo stesso, ansiosa di raccontarvi le bellezze di questo paese. Passeggiate tra porta dei Vescovi e la maestosa cattedrale, tra le botteghe dei vasai e il belvedere Bombarde, tra palazzi settecenteschi e bifore duecentesche. Se siete in zona a fine luglio, lasciatevi coinvolgere dalle atmosfere del Festival del Borgo Incantato, tradizionale appuntamento che anima strade e piazze che si trasformano in un palcoscenico naturale per gli artisti di strada e le loro suggestive danze, musiche e raffigurazioni. Tutte contaminate da culture diverse, come la cucina, che in questa occasione regala profumi cui non riuscirete davvero a resistere!

Una strada al di là del mare

Se amate le curve, le strade solitarie, davvero deserte, magari un po’ malconce, ma poste a balconata sulle fiumare, non indugiate e, prima di proseguire per Gerace, concedetevi questa deviazione; poco prima di Bovalino lungo la Fiumara Careri salite a Platì per poi culminare, dopo una serie di tornanti spettacolari con vista mozzafiato, sulla strada che corre in costa al passo del Cancelo. Le agavi e la bassa vegetazione mediterranea attaccata alle rocce hanno lasciato il posto ai boschi di conifere del parco nazionale dell’Aspromonte. Ed è ancora nel parco, ma stavolta attorcigliata e contorta, la statale che scende verso Gerace, così da raggiungerlo da monte, anziché dal mare di Locri.

Riace Marina, la culla dei Bronzi

Superate le infinite spiagge di Siderno, battute da onde tanto care ai surfer di ogni disciplina, superate quelle immense di Marina di Gioiosa Jonica e di Roccella, e vi apparirà Riace Marina. Un puntino sulle carte, divenuto famoso nel mondo grazie al ritrovamento dei Bronzi. Riace Marina e Riace paese sono oggi famosi anche per la politica di accoglienza che ha consentito di ridare lustro al pittoresco borgo antico e che è divenuta progetto pilota a livello internazionale. Allora, dopo la passeggiata nel borgo alto, la spiaggia di Riace sembra il posto migliore dove sostare: un cartello di benvenuto recita “spiaggia e mare liberi per chi entra e per chi arriva”.

La Cattolica di Stilo

È l’ultimo gioiello di questo giro in moto nella Locride. Per raggiungerla guidate lungo la fiumara dello Stilaro, nel tratto più tortuoso e panoramico della statale 9. Il profilo di questo magnifico edificio di aspetto bizantino spicca in cima al paese; perfettamente conservato, ha un curioso interno in cui si distinguono capitelli tutti diversi e affreschi appartenenti a epoche differenti. La statale, che prosegue dopo Stilo a unire lo Jonio al Tirreno, serpeggia tra vasti speroni ricoperti da ulivi e cactus, poi solo da pietre e ginestre, fino a incontrare il Bosco di Stilo, subito dopo il passo di Pietra Spada. È il tipico bosco delle Serre Calabresi, fitto di faggi e abeti bianchi, di erica e agrifogli in cui è bello arrivare dopo tanta costa selvaggia. Non solo: se vi resta tempo e voglia – e buone gambe! – fatevi  indicare il modo per raggiungere la cascata del Marmarico, la più alta della Calabria, e godetevi lo spettacolo dell’acqua che si tuffa in un fresco laghetto incontaminato.

Scheda tecnica

Partenza: Melito di Porto Salvo
Arrivo: Monasterace Marina
Lunghezza: 140 km.
Tappe: Bianco, (possibile salita a Platì), Passo di Cancelo, Gerace, Locri, Stilo

Informazioni per un giro in moto nella Locride

Turismo Locride
turismo.reggiocal.it

 

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