Un facile percorso ad anello, un bel panorama con il Resegone sullo sfondo, qualche spunto per una sosta. Ottimi ingredienti per scegliere l’oasi di Baggero per rilassarsi nella natura attorno ai suoi laghetti, frutto di un recupero intelligente.
Da cava polverosa a oasi silenziosa
L’oasi da Baggero era niente più di una cava tra i brianzoli comuni di Merone, Monguzzo, Lambrugo e Lurago d’Erba. Da qui la Holcim estraeva la marna, una roccia di calcare e argilla utilizzata per la produzione di cemento e calce. Probabilmente un posto molto meno affascinante di quello che vi aspetta oggi, ma che ha saputo trasformarsi a partire dagli anni ’70 con la realizzazione dei laghetti che hanno occupato gli scavi esistenti. La natura si è lentamente riappropriata degli spazi e il parco della Valle del Lambro l’ha resa fruibile con un sentiero piacevolmente interrotto da panchine e belvedere, un parco giochi, un’area pic-nic e il recupero di un vecchio edificio che, oltre ad essere il Centro Parco, ospita un ostello e un bar per le vostre merende.
A piedi o in bici all’oasi di Baggero
Raggiunto il comune di Merone vi basterà seguire i cartelli per arrivare facilmente all’oasi di Baggero. Dimenticata l’auto, lasciatevi calamitare da uno dei due ingressi: troverete il primo a fianco della strada principale da cui provenite, e il secondo risalendo via Cava Marna fino all’agriturismo La Cavallina. Qualunque sia la vostra scelta, incontrerete uno sterrato che compie l’anello attorno ai due laghetti e fino alla cascata. Se lo vorrete completare, non c’è scelta: prima o poi, una salita dovrete farla! Entrando dal basso, sarete presto sul ponticello che scavalca l’emissario dei laghi e, in pochi passi, al Centro Parco oltre al quale vi aspetta un prato fiorito e il primo affaccio sul verde smeraldo dell’acqua. Continuate in piano a destra e vi troverete sospesi sul ponticello che divide i bacini; procedendo senza fatica, al termine di questa lingua di terra, vi aspetta il belvedere sulla cascata. Tornati al Centro Parco girate a sinistra se volete fermarvi nell’area pic-nic con i giochi per i più piccoli. Da qui poi salite: due tornantelli portano a un prato con belvedere e un breve sentiero (tenendo la sinistra), vi porta nella parte alta dell’oasi. Da ora solo discesa: il percorso perde quota fino a un ponticello per una sosta all’ombra sul torrente poi si allarga e taglia in costa il fianco della collina fino a un belvedere da cui si ammira tutta la riserva e, sullo sfondo, oltre le case della Brianza, il profilo aguzzo del Resegone. Procedete ancora per un breve tratto prima che lo sterrato precipiti con una discesa fino a incrociare il bivio da cui siete partiti.
Perdersi è impossibile.
Da vedere nei dintorni
A poche decine di metri dall’oasi di Baggero, imboccando via Mazzini, non perdetevi le antiche ruote del molino di Baggero che sfruttando l’acqua del Lambro, muove le sue macine dal 1722 disegnando un angolo suggestivo a pochi passi dal fiume.
Se volete continuare a “nutrirvi” dei profumi di lago, sappiate che solo 8 km vi separano dal lago di Alserio, specchio d’acqua decisamente più grande attorno al quale, però, è un po’ complicato trovare itinerari per passeggiare. Potrete in ogni caso “accontentarvi” di un meraviglioso e ampio pratone che scende fino alla riva circondato da alberi e attrezzato con tavoli, dove un piccolo pontile si protende sull’acqua. Dedicato agli amanti del relax e dell’abbronzatura.