Val Borbera: una valle, mille storie

di Redazione
Piemonte
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Borghi
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Montagna
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Al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la val Borbera rivela una natura ricca e incontaminata, tra canyon e montagne, con infiniti percorsi da scoprire in auto o in sella alla moto, a piedi o semplicemente in cerca di relax e “cose belle” da vedere.

Un ampio territorio, a tratti duro e selvaggio, che si apre dalla piana di Vignole Borbera e Borghetto di Borbera, fino a conquistare le cime più importanti della zona: l’Ebro (1.699 m) e l’Antola (1.597 m). Crocevia di gente, culture e vite, la val Borbera è da sempre luogo di incontro, e talvolta anche di scontro; abitata dai Celti, dai Liguri, occupata dai Romani e resa prosperosa dagli Spinola e dai Doria, fu nel Novecento campo di battaglia in cui si fronteggiarono nazifascisti e partigiani. Non solo: proprio su queste strade il giovane Fausto Coppi, originario di Castellania, divenne leggenda.

Cosa vedere in val Borbera

Partite da Vignole Borbera, a pochi chilometri dall’uscita dell’A7, e lasciando scivolare le ruote sul nastro di asfalto che corre lungo il corso del torrente che presta il nome alla valle, raggiungerete Borghetto di Borbera. Poco oltre la piana si apre uno degli spettacoli naturali più suggestivi della zona: le Strette, una gigantesca gola ricca di anse e meandri, lunga circa 6 km, che si allunga quasi fino a Cantalupo Ligure disegnando un paesaggio straordinario scavato nei millenni dal corso del Borbera. Potrete scendere nella gola e godervi il fresco e l’acqua pulita del torrente con una scalinata in pietra dall’area attrezzata di Boscopiano (che incontrerete percorrendo la SP 140) oppure da Pertuso – all’altro capo della gola – lungo il sentiero n°260 fino al ponticello in legno. Il fondo del canyon può essere percorso a piedi compiendo diversi guadi ma la fattibilità dipende dalla portata del torrente. A Pertuso, resa celebre dalle gesta dei partigiani per la battaglia che vi si svolse nell’agosto del 1944, fate una sosta alla Stele della Pinan Cichero, il monumento al Partigiano. Se siete sportivi ed esperti escursionisti, in valle Borbera potete regalarvi un piacevole fuori programma percorrendo il sentiero “Serena e Alessandro” (segnavia 260, lo stesso che scende al ponticello) che conduce a Roccaforte Ligure: un trekking di 4 ore circa, che risulta impegnativo nel tratto fino alla Croce degli Alpini, e percorre il cammino lungo la dorsale, lunga e spoglia, del monte Cravasana.
Dirigetevi poi verso Rocchetta Ligure, dove la valle si biforca alla confluenza tra il torrente Sisola e il Borbera. Il paese, circa duecento anime, riserva piacevoli sorprese nel centro storico dominato da un caratteristico gruppo di abitazioni quattrocentesche chiamate “marughi”, costruite sull’antica via del sale che collegava Genova con le città del nord Italia. Potrete inoltre visitare il museo della Resistenza, che conserva testi, documenti, fotografie, armi e oggetti del periodo tra il 1943 e il ’45, e palazzo Spinola, costruzione seicentesca articolata su una grande corte centrale, oggi sede del Comune.
Tracce romane, testimonianze rinascimentali e gli echi ancora vivi delle gesta partigiane: a ragione Roccaforte Ligure si può davvero considerare un museo a cielo aperto. Questo minuscolo paesino che “conquisterete” dopo aver lasciato le sponde del Borbera e al termine di un’ardita salita di oltre 300 metri di altezza, conserva tesori del passato. Qui nel 1882 venne scoperta l’Ara delle Matrone, un altare votivo in pietra arenaria, prova della presenza romana nella valle e uno dei più importanti ritrovamenti archeologici della zona. Del periodo medievale e del successivo dominio degli Spinola restano i ruderi del castello che sovrastano l’abitato, in una straordinaria posizione panoramica. Poco lontano dal paese, nella quiete silenziosa ai piedi del monte Odesa, potrete approfittare di un momento di quiete fermandovi alla pieve di San Giorgio, ricostruita nel XVI secolo, adagiata nel verde e circondata dal profilo dolce delle montagne che potrete respirare fino al momento in cui per forza, dovrete far rientro.

 

Informazioni per visitare la val Borbera

Comunità montana Terre del Giarolo
www.terredelgiarolo.it

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