Ciclopedonale Levanto-Framura: il respiro della scogliera

di Stefano Paolo Giussani
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Immaginate di essere un treno. Ma non un serpentone che sibila su una linea talmente veloce da non farvi cogliere il paesaggio che state attraversando. Immaginatevi sulla ciclopedonale tra Levanto e Framura, più simili a un orsacchiotto sbuffante che tra fuliggine e sferragli arranca sulla striscia sospesa tra le onde del Tirreno e le pendici dell’Appennino ligure.

I vostri binari sono quelli della vecchia linea ferroviaria tra Levanto e Framura. Nata agli inizi del Novecento e oggi recuperata per diventare un percorso ciclopedonale con pochi uguali nel Mediterraneo. La sua particolarità è quella di correre per gran parte del tracciato nei tunnel strappati alla montagna. La sezione è quella di una locomotiva, che ben fa cogliere lo scavo a colpi di piccone, in un’epoca in cui le braccia erano ruspe e gli asini i camion.

Cosa fare e vedere lungo la ciclopedonale Levanto-Framura

Di questo percorso, del resto, a fare notizia non è tanto il tracciato o la sua lunghezza, quanto la magnifica sensazione di passare da una galleria a un’altra, guadagnandosi quadri sensazionali per il respiro della scogliera che vi si apre. Dico sul serio, perché mare e pini vi conquisteranno i polmoni a ogni scorcio. Alcune aperture consentono la discesa al bagnasciuga, come nel caso dell’insenatura di porto Pidocchio, una virgola di acque cristalline tra le rocce colonizzate dalla foresta.
Le spiagge più ampie sono quelle di Levanto e di Bonassola, ma anche il porticciolo di Framura è un buon punto per decidere di tuffarsi. Guardate anche in alto, verso la montagna, perché è lì che vedrete le colate laviche, solidificatesi giusto qualche milione di anni fa.

Per affrontare il percorso, il suggerimento è quello di raggiungere la stazione di Levanto, lungo la linea ferroviaria Genova-La Spezia, oggi scavata in tunnel più moderni e retrocessi rispetto al mare.
Arrivati in paese, vi basteranno 10 minuti per attraversare il centro storico e approfittare dei negozi per un po’ di spesa. Siete pur sempre in Liguria e per definizione nello zaino va messa la focaccia. Ma non dimenticate di riempire la borraccia, perché fuori dai tre centri abitati del percorso, non troverete nessun ristoro.
Già che ci siete, a Levanto date un’occhiata alla chiesa di Sant’Andrea. È un esempio di Gotico Pisano e una delle architetture che più si distinguono nel borgo marinaro. Il suo contraltare è il casinò, in stile razionalista. Casa da gioco fino agli anni ’60, era anche il bagno degli Agnelli che nel golfo avevano una villa.
Il percorso inizia da qui. Impossibile perdersi, basta imboccare la prima galleria e procedere. Arrivati a Bonassola, prima di continuare per Framura, potete concedervi una deviazione panoramica fino alla Madonnina della Punta. Lasciando quello che era il sedime ferroviario, dall’abside della chiesa parrocchiale salite in direzione del cimitero fino a intercettare una strada. Girando a sinistra, in dieci minuti guadagnerete la spianata sulla quale si affaccia questo tempietto sospeso sul mare. Non bastasse la peculiarità del percorso, vi trovate anche di fronte a una delle icone del turismo ligure, con gli archi e la croce che durante le mareggiate di libeccio sembrano galleggiare tra i flutti.

 

Scheda tecnica

Partenza: Levanto, stazione ferroviaria
Arrivo: Framura, stazione ferroviaria
Lunghezza: 7 Km
Difficoltà: facile
Stagione: da gennaio a dicembre

Informazioni sulla ciclopedonale Levanto-Framura

Comune di Levanto
comune.levanto.sp.it

 

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