Alla scoperta del borgo medievale di Conzano, al crocevia tra Alessandria, Casale ed il Po, su un colle del Monferrato dove non è raro incontrare... qualche canguro!
Se volete passare un piacevole fine settimana fra le colline del Monferrato, alla scoperta della storia e dei sapori tradizionali del Piemonte, è d'obbligo una visita al borgo medievale di Conzano. Antico, piccolo, le stradine a gomito, molte architetture storiche sopravvissute alla fame di progresso. Questo, in poche parole, quello che Conzano rappresenta, a quota 262 metri, tra le suggestive valli dei torrenti Grana e Rotaldo.
Il centro storico, chiuso nel perimetro delle mura, rivela memorie di passate funzioni difensive. La storia è tramandata anche dai numerosi toponimi che ancora richiamano aspetti di architettura bellica: Barbacane, Fosso, Castello, Dietrocastello, Rocca, Torre. Ancora più frequenti, quelli legati alla vocazione agricola, e in particolare vitivinicola.
Le più antiche tracce di presenza umana, rinvenute nel 1982 a San Maurizio, risalgono addirittura al Paleolitico e sono tra le più remote del Piemonte. Si tratta di reperti litici lavorati che si possono datare alla colonizzazione umana della Pianura padana e che oggi sono conservati nelle teche del Museo Archeologico di Torino. Altri reperti testimoniano la presenza romana, retaggio che rimane anche nel nome stesso della località: Conzano deriva infatti dal latino "Contianus", che a sua volta nasce dal gentilizio "Contius".
Il nucleo dell'abitato assunse una propria identità, come la contigua Lu, dallo smembramento del pagus "Metilianus", poi individuato nelle leggende locali come "Caconlu", progenitrice di Camagna, Conzano, e Lu. Verso il Mille, il borgo divenne autonomo ed iniziò un processo di accentramento caratteristico che, nei secoli XIII e XIV, ingloberà i villaggi di Pozzo Piazza (Tuvo) e del bric di Santa Lucia. L'abbandono del primo, ancora citato nella tradizione locale, è imputabile alle scorrerie saracene che insanguinarono queste contrade attorno all'anno 960.
In seguito, il paese divenne possedimento del marchesato del Monferrato e ne seguì le sorti, con l'eccezione di brevi intervalli, come agli inizi del 1200, quando contese e rivalità indussero gli avversari a rivolgersi all'arbitrato dei rettori della Lega Lombarda. A quell'epoca sembra databile la torre civica, emblema del paese e, in seguito, ultima visione per gli emigranti in Australia. Il legame con il lontano continente si manifesta con la dedica della piazza principale, con la cittadinanza onoraria all'ambasciatore australiano e con l'effige di qualche canguro che occasionalmente si nota tra le case.
Un percorso agro-archeologico con guado del torrente Grana conduce alla chiesa campestre di San Giovanni. Proprio qui si sono rinvenuti numerosi reperti, tra cui la più antica testimonianza epigrafica cristiana nel vasto territorio a sud del Po, compreso tra Chieri e Tortona. Il reperto testimonia la diffusione del cristianesimo nell'area a partire almeno dal V sec. d.C. Nei pressi, l'olfatto guida alla fonte solforosa della Firata, analizzata per la prima volta nel 1789.
Altre testimonianze di devozione si trovano presso l'area cimiteriale, con Santa Lucia (XI sec.), e al priorato di San Benedetto di Conzano (XII sec.) fondato dai monaci cluniacensi. Sul colle, Santa Maria in Piazza fu fondata nel XIII secolo dagli Umiliati ed è ora la parrocchiale. Sul culmine dell'elevazione, sotto la torre che è un po' il simbolo di Conzano (probabilmente un avanzo della fortificazione), vi è anche una chiesetta dedicata a San Biagio.
Nel contesto edilizio spicca Villa Vidua, settecentesca residenza dei conti Vidua, nella parte più alta del centro storico dominante l'antica Piazza d'Armi, ora Piazza Australia. L'accurato restauro voluto dal Comune, che l'acquistò nel 1996, ha trovato un naturale sbocco nel continuo susseguirsi di manifestazioni e di iniziative culturali, con impegno notevole per una comunità di appena 900 anime.
La raffinatezza della costruzione, fa dimenticare l'originario impianto difensivo medioevale. Gli interni ricchi di affreschi, in parte dovuti all'acquese Antonio Ivaldi detto il Muto. La chiesa parrocchiale di Santa Lucia, a pochi metri dal palazzo, era probabilmente la cappella del castello: al termine del XII secolo, i documenti la ricordano come Santa Maria di Conzano. La dedicazione a Santa Lucia deriva dallo scomparso nucleo abitato presso l'attuale cimitero, che aveva la Santa siracusana come patrona. L'interno fu affrescato da Luigi Faini.
Meritevoli anche la semplice e suggestiva chiesetta di San Rocco e, in posizione panoramica, San Biagio, che sarà adibita ad auditorium. San Maurizio, fondata nel Quattrocento in tardo stile gotico, ha subìto un radicale restauro negli anni Sesssanta del Novecento. Vi è sepolta l'imperatrice di Costantinopoli Sofia, figlia di Teodoro II e sposa di Giovanni VIII Paleologo, incoronata nel 1421.
Per raggiungere Conzano in auto si percorre l'autostrada in direzione Torino (se si proviene da Milano) fino a Biandrate, quindi si procede in direzione sud per Alessandria fino a Casale Monferrato Sud. Al casello si segue per Alessandria fino ad Occimiano, dove si svolta a destra per la meta. Per chi giunge da Pavia si attraversa invece la Lomellina.
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